12/01/1981 - Cosa vuol dire educare

12/01/1981

103b. Corso B

12 gennaio 1981

Compito fondamentale educare è educare alla fede.

Per il sacramento del Matrimonio la famiglia è la Chiesa domestica di Gesù che vive nelle nostre case.

Formarsi dunque una personalità educativa. I genitori devono scoprire nel loro matrimonio vissuto come sacramento la motivazione fondamentale del loro servizio.

Il Matrimonio continua a essere celebrato, cioè vissuto in ogni giorno, in ogni situazione, in ogni attimo della vita: tutto ciò che fa vita di coppia diventa una dimensione permanente di annuncio della salvezza, dimensione permanente di catechesi. Gli sposi, celebrando il Matrimonio nella Chiesa, hanno consegnato a Dio il loro Matrimonio perchè lo rendesse sale, luce, lievito nel mondo e fosse così un servizio per gli uomini.

“La grazia del Matrimonio specifica e corrobora la vocazione di coniugi, iniziata col Battesimo consacrandoli ministri di Dio per la santificazione della famiglia. Principio e fondamento dell\'umana società, la famiglia diviene «il santuario domestico della Chiesa», quasi «la Chiesa domestica». In modo suo proprio rende manifesta la presenza del Salvatore nel mondo e la genuina natura della Chiesa” (RdC1).

La fede non si trasmette come una lezione, ma si sviluppa a contatto con delle esperienze di vita e con dei modelli.

L\'educazione alla fede ha il suo primo e più importante luogo in famiglia; non deve essere svalorizzata in confronto ad altri luoghi formativi come la parrocchia, l\'oratorio, l\'associazione. Non si adempie il dovere lasciando fare agli altri o semplicemente collaborando. Bisogna che ci sia un piano ben concordato tra i genitori e continuamente tenuto presente e aggiornato. Un piano necessariamente a tempi lunghi, su una linea di costanza e di continuità di coerenza nella vita familiare.

I genitori non sono chiamati a sostituire alcuno. Il loro compito è il primo e insostituibile. Sono i primi e insostituibili educatori alla fede. Con il Matrimonio la loro vita è chiamata a esprimere in famiglia l’alleanza di Gesù Cristo (Ef 5,32) che salva e pone gli uomini in comunione tra di loro nello Spirito per condurli al Padre.

Il loro amore è stato trasformato sacramentalmente e reso segno di quello di Dio e della Chiesa.

Le doti umane, le qualità pedagogiche, tutti i mezzi umani non possono sostituire o essere disgiunti dalla grazia, dalla vita di fede, dalla preghiera. Devono porsi così disponibili alla libera iniziativa di Dio cui offrono il loro servizio di collaborazione. Gli sposi hanno accettato con il Matrimonio di vivere la loro esperienza coniugale e familiare come una realtà-segno per i figli, di situazioni, di relazioni, di comportamenti idonei a esprimere in modo visibile l\'amore trinitario di Dio e la intimità che il Padre stabilisce con ogni uomo in Gesù Cristo.

La loro vita deve sempre lasciare trasparire il divino.

In famiglia gli educatori sono due per natura, cioè l\'uno non è semplicemente accanto all\'altro; uno non può prescindere dall\'altro: devono costituirsi in unità nell\'ordine d\'essere e dell’agire. L’unione educativa non è il risultato di una semplice intesa, di una programmazione comune, della coincidenza delle idee, ma è iscritta in una realtà sacramentale, per cui solo con l’apporto dei due si esprime in modo completo la ricchezza della comunicazione dei fede cui sono deputati dal Matrimonio. Anzi, l’uno richiama l’altro senza saperlo, e il vuoto e la distorsione simbolica dell’uno influisce sull’altro. Non sono pertanto il padre o la madre, intesi in modo singolo, ad educare ma è la coppia, meglio la comunità familiare, che assurge per i figli a realtà educativa cristiana.

È il legame coniugale, la vita di comunione in cui confluisce la ricchezza e la povertà di ognuno, ad offrirsi in dono ai figli per una compartecipazione serena. Il problema delle responsabilità non è quindi divisibile tra i genitori ma appartiene a tutti e due come coppia educante.

La funzione educativa è un ministero, cioè un servizio che nasce dalla vocazione matrimoniale; è dono, missione, non semplicemente impegno morale e dovere; quindi è espressione di fede.

L\'educazione dei figli non può quindi dissociarsi dalla vita cristiana dei genitori perchè è una permanente risposta di fede alla dignità conferita da Gesù.

Appaiono “testimoni della fede reciprocamente e nei confronti dei figli” (Apostolicam Actuositatem2).

La situazione sacramentale rende inoltre i genitori “cooperatori di grazia”3 perchè collaborano con Gesù Cristo a far crescere nei figli l\'uomo nuovo che ognuno è chiamato a realizzare dopo il Battesimo.

Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS