S. Ilario 9 Ottobre 1964
Leggendo la tua lettera,………….., mi Ë ritornata in mente una pagina di San Giovanni della Croce che mi pare sia la risposta più completa al tuo presente stato di animo. La ricordi? Dice: “L’anima deve essere propensa non al pi˘ facile ma al pi˘ difficile, non al saporoso ma al pi˘ insipido, non al pi˘ dilettevole ma al pi˘ disgustoso, non al riposo ma alla fatica, non a ciÚ che consola ma a ciÚ che sconforta, non al pi˘ ma al meno, non alle cose pi˘ nobili e preziose ma alle pi˘ vili e spregevoli, non a voler alcuna cosa ma a non volere nulla. Desideri per amore di Cristo di essere povera, nuda e vuota di tutto ciÚ che esiste in questo mondo”. Scusa la trascrizione, ma Ë tutto quello che ti voglio dire. Non meravigliarti di quello che soffri, Ë la nostra povera natura. Non stupirti dell’azione del Signore perché Ë segno di particolarissimo amore. Purificazione, sempre purificazione, altrimenti non si arriva al vero amore. Perire sibi, a tutti i costi, in tutte le maniere. Prendi con dolcezza la tua povert‡, la tua miseria. Il tuo cuore, lo sai, Ë fatto in modo tanto sensibile e Ges˘ lo vuole portare nelle altezze e lass˘ vi Ë il silenzio, il freddo, l’isolamento. Prego per te con particolare fervore nella Santa Messa perché tu sii piccola ostia in consumazione con Lui. Don Pietro
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