172 - La fede di Maria

172. La fede di Maria

Come Abramo, Maria crede alla parola di Dio. Maria diventa cooperatrice di Dio nel piano della salvezza mediante il suo atto di fede; fede che è anzitutto accoglienza della parola divina.

La sua stessa maternità fisica è frutto della sua libera adesione nello spirito a ciò che l’angelo in nome di Dio le propone. Non comprende ancora; si trova davanti al mistero, ma nella semplicità e con la fiducia che è propria dei poveri si espone al rischio, abbandona la sua vita nelle mani di colui al quale nulla è impossibile1.

Questo atteggiamento di pura fede ha il suo mirabile precedente nella storia di Abramo (Rm 4,18). E le parole di Elisabetta vi si richiamano2.

“Non temere, Abramo. Io sono il tuo scudo” (Gen 15,1); “Non temere, Maria ecc…”3.

C’è qualcosa che sia troppo miracolosa per Jahvè? (Gen 18,14). Perché nessuna cosa è impossibile4.

Abramo credette e nel grembo sterile di Sara germinò un figlio5. Maria credette e Dio si fece carne.

La parola di Dio opera potentemente dove trova la disponibilità piena della fede, amore e speranza.

Da Abramo, la genesi a Gesù Cristo è già cominciata (cfr Mt 1,1) e prosegue attraverso le generazioni di Israele in cui le nascite, in virtù della promessa, acquistano un valore messianico.

La nascita del figlio della promessa non sarà un frutto puramente biologico, ma frutto di una fede condotta da Dio alla sua maturità.

In Maria Israele tocca quel vertice di fede e di speranza per cui il figlio di Dio può non solo nascere nella umanità ma dalla umanità come suo frutto.

La fede di Maria matura attraverso un cammino faticoso.