219 - Pellegrinaggio

219. Pellegrinaggio

1. È un atto di fede: testimonia la conversione e l’adesione a Cristo. Fede nella sua misericordia che ci aiuta anche attraverso i fratelli nostri che sono i Santi.

2. È un atto di penitenza: non è una passeggiata turistica. Farsi poveri in un cammino umile. “Alloggiare i pellegrini”. Se ora vi sono dei mezzi comodi e veloci, non dobbiamo perdere lo spirito.

3. È un atto di amore che dice la nostra volontà di rinnovamento e di crescita nella sua grazia.

4. È un atto di rinnovamento comunitario. Vi andiamo insieme. Esprime la vita della Chiesa che è essenzialmente andare verso il Signore.

5. Considerato nel disegno salvifico di Dio il peregrinare ha costituito un momento forte sia nella storia d’Israele sia nella vita di Cristo sia nella storia della Chiesa.

Abramo, il cammino nel deserto. Comprende la vita di Cristo: uscito dal Padre, percorre le vie della Palestina, in intima tensione verso Gerusalemme, dove deve offrire il sacrificio di salvezza. Lui è la via ed è necessario andare dietro a Lui. Anche la Chiesa è chiamata ad essere presente nel mondo e a seguire la via tracciata dal suo Signore. Essa è sospinta dallo Spirito a porsi in ascolto della Parola non solo attraverso il Vangelo, ma anche attraverso gli avvenimenti.

6. Il pellegrinaggio sarà tanto più efficace e fruttuoso quanto più permetterà di esprimere e realizzare la viva fede. La gratia loci fa parte dell’azione universale di salvezza che lungo il tempo il Signore ha compiuto nella Chiesa.

7. La dimensione comunitaria è indispensabile per realizzare l’esperienza del pellegrinaggio. È tutto il popolo che è chiamato al “passaggio”. Non è un evento personale, ma nella Chiesa camminare insieme, è fare Sinodo1, in uno stile da deserto, sobrio e austero. Stile di ascolto e obbedienza, e di gioia. “Quale gioia, quando mi dissero: Andiamo”2.

8. Anche i Santi ci hanno dato l’esempio. Santo Curato.

Pellegrinare per amore di Dio. Anche i peccatori.