237 - Quaresima 1976

237. Quaresima 1976

La Chiesa è il corpo di Cristo, ne vive la vita, ne partecipa a tutta la «sorte».

Come Cristo deve soffrire, come Cristo deve essere perseguitata e crocefissa.

La Quaresima non solo ci ricorda, ma ci fa rivivere questa realtà, propria del nostro battesimo.

Ger 2,2 sq. La parola ci svela il mysterium iniquitatis et salutis1.

L’apprendiamo dalla fede, non ci si muove tra due termini naturali.

Peccato e speranza, invito alla conversione come invito alla salvezza. Dobbiamo cambiare. Ritorno da Babilonia, ritorno dal peccato.

Tb 13,8; Gb 17,10; Sal 89,3; Pr 1,23;

Is 21,12; 31,6; 45,22;

Ger 3,14-22; 35,15;

Ez 14,6; 18,30; 33,11;

Os 14,2-3; Gb 2,12-13; Zc 1,3-4; Ml 3,18;

Lc 3,8; Mc 1,15; At 3,19.

Conversione come ricerca di Dio e dei suoi beni. Accettazione parola: prima conversione.

Pasqua come conversione, una continua conversione.

Conversione interiore e penitenza esteriore, atteggiamento di umiltà.

La penitenza dei buoni. La sofferenza espiatrice e vicaria (Is 53).

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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

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