24/01/1979 - 251 - Salmo 16

24/01/1979

Salmo 16

24 gennaio 1979

Il salmo propone il tema grave della vita che è lotta. Non è un idillio, non è un susseguirsi di cose piacevoli.

Militia est vita hominis super terram 1. Molte sono le forze che tendono ad opprimerci, a smorzare il nostro entusiasmo, a farci deflettere dalla via del Signore. La tentazione è nella normalità.

Il popolo di Israele per essere il figlio primogenito di Dio fu condotto nel deserto per la prova di quarant’anni.

Gesù condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato da Satana deve superare la prova2. Deve superare la tentazione di un messianismo facile e comodo e aderire alla parola del Padre che lo vuole nella sofferenza e nella Croce come via alla Risurrezione3. E per lui in modo più drammatico si ripeterà la tentazione nel Getsemani; “Non la mia, ma la tua”4.

La tentazione si ripeterà per tutto il popolo cristiano e per ognuno. Bisogna scegliere tra la sequela di Cristo e la gloria che presenta il mondo. Vi è un piano di Dio, la sua chiamata, e la prospettiva che presenta il mondo. Vi è la nostra tentazione del facile; bisogna che ci educhiamo al difficile. Vi è la tentazione del superfluo; bisogna che ci educhiamo a ciò che è essenziale, alla sobrietà, allo spirito di distacco. Vi è la tentazione del clamoroso; bisogna amare il silenzio, e lavorare e operare nel silenzio. Vi è la tentazione del vano compiacimento; “Non sappia la tua sinistra quello che fa la tua destra”5. Dio si svela agli umili.

Vi è la tentazione del successo immediato in tutte le nostre opere; bisogna vivere e operare nella pazienza, superare la monotonia di ogni giornata sapendo scoprire ogni mattina un nuovo modo per affrontare i soliti doveri.

Vi è la tentazione del sentimentalismo, da vincersi con fare prevalere in noi il ragionato, il ragionevole. Vi è la tentazione del materiale, del soffocamento delle cose materiali; bisogna far prevalere le esigenze dello spirituale. Vi è la tentazione del naturale; bisogna fondare sul soprannaturale, senza disprezzo. Vivere di grazia, appoggiarsi sulla preghiera. Capire il valore dei sacrificio offerto per amore.

La tentazione di volere dei segni per credere alla parola e alla volontà di Dio. Come il popolo d’Israele che vuole tentare il suo Dio (Es 17,1-7) e i farisei che chiedono a Gesù un segno della sua potenza (Mt 12,38), mentre Dio non vuole un’anima che non sa fidarsi di Lui. La vera amicizia si dimostra nella fiducia. Non meravigliarci e non irritarci delle nostre tentazioni. “Saggia il mio cuore, ecc...”6.

Dio non tenta nessuno, se per tentazione si intende una spinta al male. “Nessuno quando è tentato dica che è tentato da Dio, perché Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male. Ciascuno piuttosto è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce” (Gc 1,13-14).

Ma indubbiamente la vita è una prova, quindi dobbiamo avere l’anima pronta e generosa: “Figlio, se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione” (Sir 2,1).

Bisogna allora superare la tentazione e accettare con fortezza e serenità le prove che il Signore permette.

Riconoscere e individuare bene le nostre tentazioni. Alle volte non ne prendiamo bene conoscenza; “Vengono a noi come agnelli”7. E come si vincono?

Intanto comprendiamo perché Dio le permette: per un maggior bene. Ci danno il mezzo per glorificare in noi Gesù Cristo. Per vincere il male Cristo è venuto sulla terra. Per il suo Mistero Pasquale ha trionfato su Satana. “Ci ha perdonato e ha annullato il documento scritto del nostro debito. […]. Egli lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce avendo privato della loro forza i Principati e le Potestà, ne ha fatto un pubblico spettacolo dietro al carro trionfale di Cristo” (Col 2,13-15). La vittoria è di Cristo. Noi dobbiamo riconoscere la nostra impotenza e la nostra viltà. Come dice il salmo, è con la confidenza8. “Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso; per questo i miei persecutori cadranno e non potranno prevalere…” (Ger 20,11).

Gesù è con noi, è in noi. Come dice san Cipriano: “Lo stesso Cristo lotta in noi ; è lui che combatte, è nella nostra battaglia. Lui usa la nostra debolezza e manifesta la sua potenza e la sua grandezza”9.

“Dio usa le cose deboli per confondere le cose forti” (1Cor 1,27). Restare nell’umiltà più grande. Durante la tentazione abbiamo chiara la percezione di ciò che possiamo. Se la sua mano non ci sostiene noi cadremmo nei più gravi peccati. La tentazione ci cura dall’insidia dell’orgoglio. Sentiamo tutta la nostra spaventosa debolezza. Certuni si credono virtuosi e si illudono, finché non sono nella prova. Dopo invece si vede.

Una virtù non si può dire solida finché non ha superato il crogiuolo della prova. Facilmente si sonnecchia e la vita spirituale langue. La tentazione sveglia ed allena, e la virtù si fa adulta e forte. E dà all’anima che ama la gioia di presentare al Signore l’attestazione che il suo è vero amore. Un amore che si arricchisce di meriti. E ci daranno modo a comprendere quelli che sono tentati e nella prova.

Affrontiamo con slancio le tentazioni, confidati nello Spirito Santo che è in noi. Da parte nostra dobbiamo fare tutto il possibile.

Prima con la preghiera: un’invocazione perenne. Esempio dei martiri. Esempio di san Romano. Quella confidenza che sa che Dio non permette che siamo tentati al di sopra delle nostre forze. Fosse anche un incendio. Santa Caterina. Restare nella fortezza.

E poi vigilare, aver gli occhi aperti, stare in guardia, non dormire, non esporsi alle occasioni. Troppi sono temerari e imprudenti: confidano su di loro, sui loro ragionamenti, sulla loro esperienza. Sant’Agostino: “Il demonio è come un cane legato alla catena. Può abbaiare e far paura, ma non può mordere se non ci avviciniamo”10.

Poi l’esercizio della vera mortificazione, tendere al dominio di noi stessi, non essere schiavi del piacere. È il fatto fondamentale della nostra vita cristiana.

Nel Battesimo abbiamo rinunciato. Abbiamo accettato la lotta, ci siamo impegnati a vincere. Dobbiamo essere in una posizione critica di noi stessi. Essere anime decise e forti, che non vogliono compromessi, che sanno che servire Dio è regnare, che non si spaventano delle cose difficili. “Io posso tutto in colui che mi conforta”11.

Prudenti come Pietro: “Simone, Simone, ecco Satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, che non venga a meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,31-32).

San Francesco di Sales: fare come i fanciulli in pericolo.

“Beato l’uomo che sopporta la tentazione perché, una volta superata la tentazione, riceverà la corona della vita ecc…” (Gc 1,12).

Ap 2,7; 3,21.

Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS