251. Quaresima 1980
Salmo 31
Far penitenza non vuol dire principalmente porre delle opere ma cambiare noi stessi, trasformare la vita interiore, il modo di pensare, di ragionare.
Lotta spirituale tra tenebre e luce, azione difensiva e azione offensiva.
Per cantare la vittoria a Pasqua bisogna partecipare alla sua lotta, alla sua Passione e Morte. Morire come penitenti. Morte dell’uomo vecchio. Bisogna dare alla nostra vita lo stile della penitenza, dell’austerità.
Penitenza e preghiera scaturiscono dalla stessa sorgente: la convinzione della nostra debolezza = Serenamente: Secura devotione, sinceris mentibus1.
Clima che porta alla vera gioia, ipsa quoque devotio sancta laetificet2. Preghiera umile fiduciosa.
O si daretur hora!3 Lo sforzo per riprendere la via di Dio. Rinascere. “Effonderò su di voi un’acqua purissima”4.
Ricordare la Passione di Gesù è uno degli scopi della Quaresima. È necessario che il Cristo patisse5; è la nostra strada.
La Quaresima di Gesù: missione di morte e di vita.
Posuit in eo iniquitates omnium nostrum6, pro nobis peccatum fecit7. Vere languores nostros ipse tulit8.
La Quaresima nostra: ciò che ci ha restituito il Battesimo. Di diritto, con esso siamo stati spogliati dell’uomo vecchio. Di fatto, attraverso l’ascesi: sviluppare il germe di vita fino alla maturità. Quotidiana morte al peccato. Impletae erant omnes passions, sed in capite; restabant adhuc Christi passiones in corpore. Vos autem estis corpus et membra9 (Sant’Agostino).
La nostra Quaresima deve essere innestata alla Quaresima di Gesù. Gesù ha preso i nostri dolori e le miserie, ha santificato le nostre debolezze e le nostre espiazioni, ha meritato per noi, ci ha ottenuto la forza. In quo satisfacimus, […], qui ex illo vim habent, ab illo offeruntur Patri, et per illum acceptantur a Patre10 (Concilio Trento).
La vita nostra è soggetta alla tiepidezza: dies venit, dies tua in qua reflorent omnia11. Lavant aquae, lavant lacrimae12. Accettazione cordiale e gioconda della croce.
“Beato l’uomo”13. La gioia nasce dal perdono di Dio; la liberazione dal peccato, la grande liberazione. Per arrivarvi bisogna riconoscere veramente che cosa è il peccato, quale peso e quale distruzione operi in lui. Arrivare a incontrarsi con Gesù Redentore, con la forza della sua parola, con la comunione alla sua morte e alla sua risurrezione.
“Beato”: non chi soddisfa se stesso, non chi si pasce del suo egoismo e delle sue vanità, non chi si diverte in tutte le maniere e la spunta dappertutto, non chi è falso e si accontenta di parole, non chi serve solo all’uomo e alle ideologie umane, non chi si pasce di vento e rende la sua esistenza insicura e viziata. Noi abbiamo bisogno di certezze. E la certezza viene solo da Cristo.
La Quaresima è il tempo del secondo Battesimo. Abbiamo iniziato con la croce di ceneri: riconoscersi peccatori. La liturgia tende a farci capire l’efficacia della grazia, la sua potenza per il rinnovamento, l’opera della Redenzione.
Le due grandi sorgenti della salvezza: il Battesimo e l’Eucarestia. Il malato da trentott’anni (Gv 514). Rappresentati e simboleggiati il Battesimo, Penitenza, Eucarestia.
Il coraggio della penitenza. Quando resta il peccato nell’anima resta l’oppressione: “Si logoravano le mie ossa”15.
Ritiro giovani
24 febbraio 1980
Schema: 1 Meditazione: Il peccato è rovina. Ci salva solo Dio: il mistero pasquale, l’invio dello Spirito Santo.
Lui è remissione. Dono del timore-amore.
2 Meditazione: La necessaria penitenza del peccato.
Le varie forme penitenziali.
3 Meditazione: (dal v. 6 del Salmo 31). La preghiera insegnata a noi dallo Spirito Santo. Tempo di preghiera.
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