28/01/1981 - 251 - Salmo 45

28/01/1981

251. Salmo 45

28 gennaio 1981

Viene celebrata l’opera meravigliosa del Signore nel suo popolo, nella sua Chiesa. Fuori della Chiesa non c’è sicurezza ma nella Chiesa vi è una ricchezza, un’abbondanza piena. Non si può temere: “è per noi rifugio e forza”1.

Ma perché è tale? Perché la Chiesa è il Corpo Mistico di Cristo, è il Cristo totale, è il Capo unito alle membra. In lei è lo Spirito Santo che unisce tutte le membra al Capo e le santifica, in Lei lo Spirito unisce le diverse membra tra di loro e dà ad ognuno il proprio carisma, dona il suo posto, dona un senso alla singola esistenza, dona la grazia di realizzarsi.

La Chiesa è la forma in cui Dio ha creato l’umanità che si salva. È una grande gloria appartenere alla Chiesa ed una gioia perenne.

“Perciò non temiamo”2. Ecco perché dobbiamo amare la Chiesa. Dobbiamo amarla perché è vivificata dallo Spirito, ed è la nostra Madre che ci dispensa con magnificenza regale le ricchezze celesti. Un antico inno dice: “Haec est cymba qua [beatitudine] tuti vehimur, Hoc ovile quo tecti condimur, Haec columna qua firmi nitimur [Veritatis] – Questa è la nave nella quale viaggiamo sicuri, l’ovile in cui ci rifugiamo e troviamo protezione, la colonna della verità nella quale siamo solidamente fondati”3.

“Un fiume e i suoi ruscelli”4; Ap 225. La profusione di grazia che inonda viene dalla presenza dello Spirito Santo. Da Cristo tutto il corpo ben fornito e ben compaginato per mezzo di giunture e di legamenti riceve l\'accrescimento voluto da Dio (Col 2,19). “Egli, nel suo Corpo che è la Chiesa, continuamente dispensa i doni dei ministeri con i quali, per virtù sua, ci aiutiamo scambievolmente6 a salvarci, e operando nella carità conforme a verità, andiamo in ogni modo crescendo in Colui che è il nostro Capo. Perché poi ci rinnovassimo continuamente in Lui, ci ha resi partecipi del suo Spirito, il quale unico e identico nel Capo e nelle membra, dà a tutto il corpo vita, unità e moto” (Lumen Gentium, 7). La Chiesa non è dunque una cosa, è una comunione di vita. “Chi crede in me fiumi d’acqua viva…”7: è dinamismo vitale, è flusso di vita, è pulsazione di vita divina e umana. L’istituzione e le strutture che vi sono poste al servizio della vita personale di tutta la Comunità dei figli di Dio. Il loro fine è difendere, mantenere, sviluppare e accrescere questa vita. La Chiesa non è incentrata su se stessa, ma su Cristo. Se risplende luminosa e può illuminare le genti è perché sul suo volto risplende quello di Cristo.

“Dio sta in essa”8. Possiede lo Spirito Santo. È il piano divino di salvezza che si realizza nell’esistenza e nell’espansione della Chiesa. Mistero di salvezza che riunisce tutti gli uomini e anche tutto il cosmo sotto il Capo Cristo.

Questi sono i “portenti”9: “La Chiesa, quale universale sacramento di salvezza”10. Tutto il corpo ecclesiale, tutta la comunione dei fedeli, tutto il popolo di Dio ed in esso ogni fedele sia laico sia appartenente alla gerarchia secondo il suo proprio modo o funzione in essa “svela e realizza il mistero dell’amore di Dio per l’uomo” (Gaudium et Spes, 45).

Dobbiamo amare la Chiesa particolarmente in questo momento storico e dobbiamo accrescere la gioia e la gloria di appartenere a lei, quando anche da parte di cristiani vi sono critiche amare e sfiducia nel suo rinnovamento. In cui per loro non si capisce la grande grazia di essere nella Chiesa ma piuttosto come un peso, un disagio. Accusano la Chiesa di essersi allontanata dalla purezza e dalla semplicità del Vangelo, invischiandosi nel legalismo, nel giuridismo e nel moralismo ipocrita che non rispetta l’uomo e non ne promuove lo sviluppo, anzi ne soffoca la libertà e personalità imponendogli pesi insopportabili; ha tradito le attese e le speranze dei poveri e degli oppressi, essendosi allineata con i ricchi e i potenti. E non lasciano la Chiesa, anzi vi restano, convinti che solo restandovi dentro essi possono salvare la Chiesa. Essi pensano che se egli migliori se ne vanno la Chiesa non solo non riuscirà a rinnovarsi ma rischierà di essere un relitto storico.

Noi lo sappiamo che non è la Chiesa che ha bisogno di noi, noi abbiamo bisogno di lei. I Padri hanno spesso sviluppata l’immagine della Chiesa come l’arca di Noè: ci si salva solo in essa, chi esce da essa perisce nel diluvio. Certamente anche noi, come tutti i cristiani, dobbiamo lavorare al rinnovamento della Chiesa perché, come dice la Lumen Gentium (8), la Chiesa comprende nel suo seno i peccatori, santa e insieme sempre bisognosa di purificarsi, mai tralascia di far penitenza e rinnovarsi. Ognuno deve riformare se stesso e obbedire al Vangelo, prima di esigerlo dagli altri.

Secondo un’immagine di Tertulliano, nos pisciculi11 “siamo nati nell’acqua del Battesimo e non ci salviamo se non restiamo nell’acqua”12. Questo grande mare ci nutre e ci porta perché in esso confluiscono tutti i fiumi di santità e di grazia che Dio ha suscitato.

Noi, stando nella Chiesa, partecipiamo come a una eredità di famiglia alla fede e al coraggio – noi, vivi e paurosi - dei suoi martiri; all’amore e alla purezza – noi, egoisti e impuri – delle sue vergini; alla sapienza – noi, ciechi e chiusi al mistero – dei suoi dottori; allo slancio e all’ardire – noi, pigri e interessati – dei suoi missionari e dei suoi apostoli.

“Non allontanarti dalla Chiesa, poiché nulla è più forte della Chiesa. La Chiesa è la tua speranza; la Chiesa è il tuo rifugio. Essa è più alta del cielo e più larga della terra. Non invecchia mai, la sua giovinezza è eterna” (San Giovanni Crisostomo13).

“Farà cessare le guerre”14. L’opera meravigliosa di pace e di amore della Chiesa. La guerra nasce dalla violenza e violenza è ogni atto che si basa sulla forza, forza militare, forza politica, forza economica, forza ideologica, forza culturale, forza non posta al servizio dell’ordine, di un ordine che sia frutto di giustizia, non disordine costituito o situazione di fatto. La pace è possibile perché Gesù è venuto in questo mondo per annunciare la pace a tutti gli uomini di buona volontà ma prima di tutto alla sua Chiesa: “Vi lascio la pace”15.

Ed è la missione essenziale della Chiesa. La pace dipende anche da te. Guarda in ogni uomo un fratello. Poesia di Claudel16.

Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS