08/04/1981 - 251 - Salmo 56

08/04/1981

251. Salmo 56

8 aprile 1981

È un inno bello e poetico di confidenza e di esultanza. Le immagini si susseguono plastiche e significative. Il salmista è stretto nei pericoli e l’angoscia cerca di invaderlo.

Ma lui si sente come un pulcino minacciato che si rifugia sotto le ali della chioccia ed è in un rifugio sicuro: “Mi rifugio all’ombra delle tue ali”1. I nemici sono terribili, sembrano leoni scatenati, “i loro denti sono lance e frecce, la loro lingua spada affilata”2; ma Dio manifesta la sua gloria nel proteggere l’innocente, gloria che si innalza fino al di sopra dei cieli3.

Come cacciatori, i nemici hanno fatto una trappola, come si fa alle belve feroci, ma in essa sono stati loro a cadervi4. Allora erompe potente l’inno di ringraziamento; si innalza il canto, espressione massima di gioia. Gli strumenti musicali, l’arpa e la cetra, che erano lasciati muti in disparte, vengono svegliati e diventano lo strumento di un’esultanza che incomincia subito prima dell’aurora e si prolunga senza fine5. E il canto sarà universale di fronte a tutti i popoli e a tutte le genti6. A una bontà così grande che tocca i cieli, a una fedeltà di protezione grande fino alle nubi, è troppo giusto rispondere con un ringraziamento che superi ogni altro.

Come dobbiamo fare nostro il salmo? Infinita è la sua misericordia su di noi.

Dobbiamo rendercene conto sempre di più. Ogni giorno lo tocchiamo con mano; ogni giorno deve incominciare con un inno di ringraziamento e di amore perché il Signore ci dona ancora del tempo per vivere e per dargli gloria, per potere tribolare per Lui e collaborare al suo regno e al suo piano di salvezza.

La santificazione del mattino ha grande importanza nella vita spirituale. Ogni mattina ci dobbiamo rappresentare con fede le disposizioni ammirabili di cui fu penetrata l’anima santa di Gesù al momento dell’Incarnazione.

Al principio della sua vita sulla terra, certamente Gesù adorò profondamente il Padre e gli offrì tutto se stesso e, conscio di tutti i tesori ricevuti dalla ineffabile unione con la divinità, innalzò un inno di ringraziamento meraviglioso che si sarebbe prolungato per sempre. “Ti ringrazio o Padre perché sempre tu mi ascolti”7.

Gesù, ammesso a contemplare le infinite perfezioni di Dio, compì fin da quel primo istante un atto d’amore perfettissimo e purissimo. Ancora, in quel primo istante, Gesù vide e accettò la sua missione nel mondo e si offrì al Padre con grandissimo spirito di sacrificio, come vittima di espiazione per i peccati, come vittima, agnello immolato.

Ecco il mattino di Gesù, ecco l’esempio di ogni nostro mattino che continua così la storia della salvezza e dell’opera di amore. Ogni mattino si continua nel luogo Mistico ciò che è stato in Gesù.

E quando risorse il mattino di Pasqua, Gesù risorto offrì al Padre la sua umanità glorificata e intonò un inno eterno di gioia e di gloria. L’inno del primogenito di ogni creatura diventi il nostro inno vivo e forte. Alzarci ogni mattina con questo spirito di lode e di amore è santificare mirabilmente il nostro tempo. Santificare il mattino.

Il libro della Sapienza (16,28), parlando della manna che gli Ebrei dovevano raccogliere prima dello spuntare del sole8, dice: “… perché i tuoi figli, che ami, o Signore, capissero che non le diverse specie di frutti nutrono l’uomo, ma la tua parola conserva coloro che in te credono. Ciò che infatti non era stato distrutto dal fuoco si scioglieva appena scaldato da un breve raggio di sole, perché fosse noto che si deve prevenire il sole per renderti grazie e pregarti allo spuntar della luce, poiché la speranza dell’ingrato si scioglierà come brina invernale e si disperderà come un’acqua inutilizzabile”9.

San Francesco di Sales raccomanda questa santificazione del primo mattino e dà alcuni consigli. Dice di incominciare con il ringraziamento e adorare Dio; di fare un proposito fermo di impiegare bene la giornata; di prevedere le occasioni possibili di servire Dio e le tentazioni che potremo prevedere di avere con il pericolo di offenderlo, e prepararsi con una santa risoluzione ad adoperare bene i mezzi che si offriranno per servire Dio e per far progredire la devozione; e abbandonarsi a Dio senza il cui aiuto non si può fare nulla di bene10.

Non vi è niente di più giusto che sentire la nostra sottomissione a Dio, creatore e signore di tutto. Nell’Antico Testamento era prescritto che le primizie appartenessero al Signore (Nm 31,26-330), e dice sant’Ambrogio: “Non sai tu, o uomo, che tu devi dare a Dio ogni giorno le primizie del cuore e della voce?”11.

Del resto, se abbiamo il senso della nostra debolezza di fronte alla moltitudine dei doveri, come non proveremo il bisogno, al momento di incamminarci per questa via di lavoro, di buttarci nelle braccia di Dio, abbandonandoci a Lui e chiedendogli l’aiuto della sua grazia? Dall’inizio del mattino si conosce tutto il corso della giornata. Le prime impressioni della giornata sono le più forti e durature.

Più l’anima è calma, libera, scevra d’ogni preoccupazione, più i suoi pensieri le si imprimono forte, la assorbono, la imprigionano. Il riposo della notte le ha reso tutto il suo vigore e tutto tace in lei. È il vero tempo per la meditazione. Se il pensiero di Dio si impossessa della mente e la penetra, vi si fermerà; sarà come un impulso forte che sosterrà tutto il resto.

Se invece alzandoci, invece di pensare a Dio e riempirci di pensieri di fede, apriremo il cuore a mille dissipazioni e musiche, sarà difficile raccogliere l’anima per tutto il giorno, e perderemo molte grazie.

“Vi è un diavolo – dice san Giovanni Climaco – che tenta di prenderci appena ci svegliamo dal sonno e cerca di inquinare il nostro primo pensiero”12. La pigrizia vuole occuparci e rovina il tempo più forte e propizio. Quanto profitto si perde per pochi minuti di pigrizia all’inizio della giornata.

Il coraggio delle piccole cose prepara il coraggio delle grandi cose. E, tra le piccole cose, ha particolare importanza questo alzarsi puntualmente all’ora fissata senza indugiare un momento, di farlo lietamente con il desiderio vivo di trovarsi con il Signore e ascoltarlo, parlargli a cuore aperto.

“O Dio tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco, di te ha sete l’anima mia”13. La vita di Gesù cominciò la sua preghiera nel grembo della Vergine e continuerà in eterno. La sua preghiera è una delle più grandi meraviglie dell’universo, sorgente di gloria al Padre e di grazie per noi.

È Lui che dobbiamo imitare, è il nostro modello. È in questo canto di lode che ogni mattina dobbiamo entrare.

Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS