225. Gesù l’Apostolo1
Gesù nel suo ministero pubblico esempio nostro; virtutum omnium abyssus2.
Ha unito qualità, elementi, virtù che sembrerebbe impossibile unire.
Eppure: “Imparate da me”3.
Dolcezza. Fortezza.
Intuizione psicologica e amore.
In noi: maturità di uomini,
ricchezza di virtù sacerdotali.
Esigenze del nostro popolo.
La nostra pazienza: Miserrimus ego semper uror caloribus impatientiae(Tertulliano4).
La nostra lealtà.
La nostra generosità.
La nostra uguaglianza di carattere.
La padronanza di noi stessi.
Le virtù umane. Il galateo. La sensibilità.
Certi conformismi puerili, certe tonalità autoritarie, certe maniere antiquate.
Prete-uomo; Prete-Prete.
Non preti laicizzati; le più povere e grottesche creazioni di un mondo già povero e grottesco nella sua follia dissacratrice.
Il prete deve essere prete nel pensiero e nell’anima, nel più alto gesto liturgico e nel più semplice gesto umano.
Deve uscire dalla sagrestia, deve immergersi nel mondo, ma per non restare del mondo deve aggrapparsi disperatamente all’altare.
In questa giungla del denaro e della libidine il prete deve rappresentare la salvezza.
Non si può fare a meno del prete.
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