227. La Preghiera
Salmo 26: “Io cerco il tuo volto, o Signore”1.
Volto di Dio: è una similitudine.
Volto, capacità di rivolgersi a una persona, accogliere chi gli viene incontro; anche in Dio.
“Illumina il tuo volto sul tuo servo, salvami nel tuo amore” (Sal 30,172).
Raccoglimento. Sentirsi sue creature, cercare il suo volto. Dio non è solo l’onnipresente «Egli», ma il suo «Tu» vivente. Dio mi conosce e mi pensa, non come mi conoscono gli altri, ma nella unicità e insostituibilità della mia persona.
Attraverso l’oscurità e il vuoto devo credere nel suo volto rivolto a me, cercare il suo Cuore che mi ama e lì dirigere la mia preghiera.
Il discorso deve diventare colloquio, il monologo dialogo.
Solo così l’uomo riceve il suo vero volto. Realizzare una figura esteriore, un carattere dello spirito, una chiarezza e fermezza di convinzione. Non un volto-maschera.
L’uomo non possiede da solo un volto, ma gli viene da Dio. Solo quando parla a Lui, diventa una persona, proprio quella che Lui ha pensato quando ha creato e redento. È l’effetto della preghiera.
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