171. Maria Santissima
1. Quando Maria ha gettato le sue radici in un’anima, vi produce meraviglie di grazia, quali essa soltanto può produrre, perché è essa sola la Vergine feconda, che non ebbe né avrà mai chi le rassomigli in purezza e fecondità.
Maria produsse in unione con lo Spirito Santo la più grande cosa che sia mai stata e sarà mai, cioè un Dio-Uomo, e per conseguenza produrrà le più grandi cose che saranno negli ultimi tempi. La formazione e l’educazione dei grandi santi sono riservate a lei, perché soltanto questa Vergine singolare e meravigliosa può produrre in unione con lo Spirito Santo cose singolari e straordinarie. Quando lo Spirito Santo, suo sposo, l’ha trovata in un’anima gli vi vola, vi entra con effusione e le si comunica tanto più abbondantemente quanto maggior posto quest’anima fa alla sua sposa (San Luigi Grignion, n. 35-36).
2. Assunzione. La Vergine Maria non è semplicemente la prima dei santi sulla base dei doni di Pasqua e di Pentecoste. Essa è questo, ma è anche altra cosa e molto di più. Prima di ricevere lo Spirito Santo nella Pentecoste, lo ha ricevuto da sola in vista di Cristo nell’Annunciazione. Ella non è soltanto una beneficiaria della grazia di salvezza ma così nell’Economia divina è associata al Principio stesso di questa grazia e di questa salvezza. È a fianco del Principio, del Nuovo Adamo, associata nel mistero redentore della sua «ora» o del suo passaggio.
Maria e Eva una per la vita carnale, l’altra per la vita di grazia.
L’economia cristiana si svolge in due tempi: ciò che deve essere donato a tutti alla consumazione finale è realizzato, in mezzo alla linea del tempo, nel Cristo. Infatti in Lui è donato il principio del nuovo e definitivo ordine delle cose.
Nell’Antico Testamento si attendevano sia il principio, sia i frutti della salvezza. Nel Regno si avranno il principio e i frutti pieni. Nella Chiesa, tempo intermedio, si attende ancora la pienezza dei frutti, non avendone che i pegni, ma il principio è già realizzato e donato.
Il mistero pasquale e il mistero escatologico sono un solo e medesimo mistero. Il primo realizzato al livello del Principio, il secondo al livello dei frutti che noi gusteremo con Lui. Noi siamo veramente associati a Lui nella morte, resurrezione e glorificazione; lo siamo ora con la fede e la speranza e lo saremo effettivamente al tempo della Parusia. Ma Maria non è un membro qualsiasi nel Corpo del Cristo. Essa è anche dalla parte del Principio. I doni che ha ricevuto non si pongono solo tra i frutti della Redenzione, che lo Spirito di Pentecoste appropria e i sacramenti applicano. Essi sono anche prima della Pentecoste donati a Maria per la sua associazione al Principio. In lei i frutti non sono prodotti nel momento finale, ma in mezzo alla linea del tempo.
Punto di sutura dall’Antico Testamento al Nuovo Testamento, Maria rappresenta nello stesso tempo accanto al Cristo tutto il consenso e l’attesa d’Israele, e tutto il consenso e la cooperazione della Chiesa che deve occupare il tempo tra le due venute del Cristo e nella quale si completa il dono fatto agli uomini in Cristo (Ef 1,23). Si opera in lei una integrazione, una anticipazione, una rappresentazione di tutto ciò che si svolgerà nella Chiesa tra l’Ascensione e la Parusia. Per questo ancora i frutti sono anticipati.
(Da Congar, Le vie1, p. 195 sq.)
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