060. Purezza
1. La verginità non è un semplice stato fisico, è soprattutto uno stato dello spirito. Questa virtù non può sbocciare da sola: ha bisogno della carità per sussistere realmente. La grazia è il segno della bellezza intima. Nella giovinetta è fatta di purezza, di fervore, di nobiltà d’animo.
Si esprime in un’attitudine serena, uno sguardo vivo e chiaro, uno splendore nella persona.
2. La castità non è una mutilazione, un semplice stato preliminare al matrimonio, una privazione temporanea di piaceri o una virtù marginale nella vita degli sposi. È una virtù permanente che si esprime gioiosamente in uno slancio generoso che vuole conservare l’armonia della persona. L’uso del piacere sessuale non potrebbe essere che disordine e dissociazione poiché l’amore umano è un dono reciproco.
La castità prosegue nello stato del matrimonio; è condizione della felicità e gli sposi realizzano l’unità armoniosa nella gioia e il loro amore supera l’attrazione del corpo. Il reciproco possesso degli sposi nella gioia e nel piacere deve essere condotta in modo tale che ognuno pensi all’altro e cerchi piuttosto di dare che ricevere. La donna non deve perciò vedere nel matrimonio la fine della castità, l’inizio autorizzato di tutti i piaceri.
(Claude Prudence)
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