02/05/1979 - 251 - Salmo 23 II parte

02/05/1979

251. Salmo 23 (II parte)

2 maggio 1979

La presenza di Dio nell’anima in grazia. Saper accogliere in noi il Signore. Diventare il suo mirabile tempio. “Chi salirà?”1. Chi potrà entrare in questo mirabile «castello interiore» di cui parla santa Teresa2, chi percorrerne le tappe fino ad arrivare al centro dove si trova la luce forte e grande, dove abita Dio e dove Dio unisce a sé l’anima? Troppe anime si fermano a livelli inferiori, passano la vita nella mediocrità più bassa perché non vogliono salire il monte3, si spaventano, sa loro fatica. Dio con la sua presenza nel mondo è sempre fonte di incalcolabili ricchezze; ma vi è una sua presenza fonte di vita soprannaturale e di una gioia ineffabile, alla quale ogni battezzato deve arrivare perché è propria di chi è stato fatto figlio di Dio. Nel santuario della nostra anima abitano le tre Persone divine.

San Giovanni della Croce parla della «Salita al monte Carmelo»4. Tutti noi dobbiamo salire il monte della perfezione. Dobbiamo incontrare Dio, unirci a Lui, lasciarci trasformare da Lui. Perché chiamati a entrare nel flusso della vita trinitaria ci lasciamo conquistare da questa presenza di Dio in noi come Padre e come amico. L’anima deve salire, cioè deve abbandonare tante cose e conquistarne tante altre per vivere veramente da figlia di Dio.

“Se qualcuno mi ama […], il Padre lo amerà e verremo da lui e staremo presso di lui” (Gv 14,23). Se Dio in noi abita in noi è evidente che la salita del monte deve avvenire dentro di noi, che le porte da spalancare e da dilatare5 sono rappresentate dalle vittorie che dobbiamo fare su i nostri egoismi, sulle nostre chiusure.

Questo lavoro di interiorizzazione sarà progressivo. Il regno di Dio è simile ad un grano di senape6, è simile al lievito7.

Dobbiamo prima di tutto prendere una coscienza piena della grandezza che è in noi. La Santissima Trinità – per appropriazione diciamo lo Spirito Santo, cioè questa è l’opera capolavoro dell’amore di Dio verso di noi, e lo Spirito Santo è l’amore nella Santissima Trinità – abita veramente in noi: “Non sapete voi che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?” (1Cor 3,16-17).

Perché abita in noi? Che cosa vuol dire «abitare»? Vuol dire che è presente di una presenza specialissima. Una presenza attivissima d’amore. Dio ci genera a una vita divina dandoci una partecipazione alla sua natura e alla sua vita. Non immaginiamo che questo avvenga per un atto del momento: no, è un’azione continua e magnifica.

Il Verbo Dio è una sola cosa con il Padre suo, anche noi diventiamo una sola cosa con Dio. Il Figlio di Dio ha una unità di natura; noi abbiamo la grazia di partecipazione, per cui siamo figli adottivi. Vivificati in Lui, siamo introdotti nella sua conoscenza e nel suo amore, nel dinamismo di vita. Lo Spirito Santo diventa principio e regola dei nostri atti. E questo seme (1Gv 3,9) tende fortissimamente a crescere, cioè a farci diventare santi. Gesù è la causa, Gesù è il modello.

La vita che riceviamo l’abbiamo per opera del suo mistero pasquale: “Vivo io non più io; vive in me il Cristo”8 (Gal 2,20).

Gesù ci ha ottenuto ogni grazia: “Egli ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale in Cristo Gesù” (Ef 1,3); “Io sono la via, nessuno può venire al Padre se non per me” (Gv 149). Seguire Lui vuol dire adottare il suo metodo di vita.

Comporta allora tutto un grande lavoro. “Chi salirà? Chi ecc…”10. Bisogna entrare nel Castello. Bisogna volere efficacemente la lotta contro il peccato e contro tutto quello che conduce al peccato.

Bisogna purificarsi: dai peccati volontari pienamente e, posti nella luce, dai peccati di fragilità e di ignoranza. Eliminando decisamente ogni peccato grave e superando un po’ alla volta con tenacia e forza anche i peccati veniali. Bisogna persuadersi pienamente che il peccato è il peggiore di tutti i mali, che nessun male, che nessuna disgrazia di ordine fisico è paragonabile al peccato; che nessuna perdita di beni o ricchezze di questo mondo può essere paragonata alla perdita che si opera nell’anima mediante il peccato.

Bisogna saper superare il mondo sia nei suoi principi che sono falsi, sia nei percorsi e divertimenti che egli offre, sia nelle prese in giro, sia nelle persecuzioni che esso può scatenare, sia nello spirito critico per non essere attratti dalle sue suggestioni, dai suoi scandali. Per questo dobbiamo prendere lo spirito di Gesù, tenendo alta la fede e disprezzando tutte le vanità del mondo e il rispetto umano.

L’anima che vuol darsi a Dio deve sempre più diventare forte, pensando al “Re della gloria”11. “Rivestitevi della armatura di Dio, per poter resistere agli agguati del mondo ecc...” (cfr Ef 6,11). Superare tutte le tentazioni del leone ruggente12. Procedere con coraggio alla purificazione nostra. Conoscere noi stessi alla luce di Dio. Imparare che in noi ci deve essere sempre una lotta di superamento, che la vita spirituale non può conoscere tregua, che la nostra tendenza al piacere è disordinata e che se non prendiamo il dominio di noi stessi, diventiamo schiavi dei nostri capricci e che quindi per collaborare all’opera di Dio presente in noi dobbiamo saperci mortificare anche nelle cose lecite, essere padroni dei nostri sensi e delle nostre facoltà, che non dobbiamo abbandonarci a ciò che si chiama ozio (non-attività), che dobbiamo fuggire le occasioni pericolose, che dobbiamo purificarci dei nostri peccati passati con una vera penitenza. Che dobbiamo mediante la preghiera e la meditazione renderci vivamente presente la grandezza del dono della grazia e sviluppare così la nostra conversazione con Dio amando noi stessi, non per noi medesimi ma per Dio.

“Spogliati dell’uomo vecchio con tutte le sue opere, vi siete rivestiti dell’uomo nuovo che, rinnovandosi di continuo, secondo l’immagine di chi lo ha creato, giunge alla conoscenza perfetta” (cfr Col 3,9). “Vi conceda […] di essere potentemente fortificati col suo Spirito, in vista dell’uomo interiore. Che il Cristo abiti nei vostri cuori per la fede e voi, radicati e fortificati nella carità, siate capaci di comprendere ecc...” (Ef 3,1613).

Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS