212. Senza titolo
Tutti devono ascoltarla (Dt 6,3; Is 1,10; Ger 11,3-6)
e custodirla nel cuore e metterla in pratica (Dt 6,6; 30,14)
e porla a fondamento della speranza nell’adempimento di quanto esce dalla bocca di Dio.
Gesù Cristo parla con autorità propria,
dice le parole che ha ascoltato dal Padre (Gv 3,34; 8,2; 12,50),
svela i misteri del Regno (Mt 13,11),
opera prodigi (Mt 8,8),
scaccia i demoni (Mc 1,25),
rigenera perdonando (Mt 9,1-7),
risuscita i morti (Gv 5,28 sq.),
istituisce i segni della Nuova Alleanza (Mt 26,26).
Sono spirito e vita (Gv 6,63),
danno la vita eterna (Gv 5,24),
restano per sempre (Mt 24,23).
Lui stesso è la Parola sussistente, creatrice (Eb 1,2); introduce la grazia e la verità (Gv 1,14-17) che svela all’umanità.
Dall’accoglimento o dal rifiuto, che è del Padre, dipende la salvezza o la perdizione (Mt 7,24-26; Mc 8,38; Lc 8,11; Gv 12,48).
Apostoli servitori della parola (Lc 1,2; At 4,29; 6,2-4),
ad essi spetta di diffonderla; è il seme incorruttibile che genera i figli di Dio (1Pt 1,23) per mezzo di una parola di verità (Gc 1,17-18).
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