299 - Umiltà 2

299. Umiltà1

Virtù che, con la conoscenza che ci dà di noi stessi, ci inclina a stimarci secondo il giusto valore e a cercare il nascondimento e il disprezzo.

Doppio fondamento: verità e giustizia.

Conoscerci come siamo.

Trattarci come meritiamo.

Esempio di Gesù.

Nella vita nascosta: umiltà di nascondimento. Prima di nascere: nasconde i suoi divini attributi nel seno di Maria. Nella nascita: piccolo bimbo, circoncisione, fuga , Nazaret, filius fabri2.

Nella vita pubblica: oblio di sé, si circonda di umili, non cerca l’ammirazione, istruisce i poveri, fugge la popolarità. Vive in dipendenza dal Padre, cerca la di Lui gloria.

Nella Passione: si carica dei nostri peccati. Tradito da Giuda. Insultato dai servitori e dai soldati. Calunniato, chiamato «pazzo» tace. Flagellazione, incoronazione, crocefissione tra due ladri.

Nell’Eucarestia: ancora più nascosto che nel Presepio, eppure è il centro di tutto.

Quanti affronti che riceve.

Che cosa siamo. Distinguere ciò che in noi appartiene a Dio e ciò che appartiene a noi.

Tutto ciò che è bene viene da Dio. Tutto ciò che è male o difettoso viene da noi.

La giustizia esige che si dia a Dio ciò che è di Dio.

Possiamo ammirare ciò che è buono in noi (naturale o soprannaturale), ma a Dio l’ammirazione non a noi. Come quando ammiriamo un celebre quadro d’autore .

Ma siamo peccatori. Peccato originale. Peccati mortali: eterne umiliazioni. Ma anche solo veniali: è offesa di Dio, volontaria disobbedienza, ribellione; una vita di penitenza e di umiliazione non basterebbe.

Abbiamo poi in noi l’inclinazione al male, a ogni sorta di peccato, la concupiscenza; se non siamo caduti è solo grazia di Dio.

Per giustizia allora dobbiamo amare le umiliazioni.

Gradi

San Benedetto: dodici3

1) Timore di Dio.

2) Obbedienza a Dio.

3) Obbedienza ai Superiori.

4) Obbedienza paziente.

5) Confessione colpe segrete al Superiore.

6) Accettazione di tutte le privazioni e vili occupazioni.

7) Credersi l’ultimo degli uomini.

8) Fuga singolarità.

9) Silenzio.

10) Riserbo nel ridere.

11) Riserbo nelle parole.

12) Modestia nel contegno.

Si arriva così all’amore di Dio.

Sant’Ignazio: tre4

1) Obbedire in tutto alla Legge di Dio, disposto a rinunciare a tutto e alla vita piuttosto che commettere un peccato mortale.

2) Idem per un peccato veniale.

3) A pari gloria di Dio per imitare Gesù povertà, patimenti, disprezzo.

Olier: tre5

1) Non solo conoscersi ma compiacersi della propria viltà.

2) Amare di essere conosciuto per vile.

3) Voler essere trattato per vile.

San Vincenzo de’ Paoli: tre6

1) Stimarsi con sincerità degni del disprezzo degli uomini.

2) Godere che gli altri vedano e quindi disprezzino.

3) Nascondere se il Signore fa qualcosa in noi o per mezzo nostro.

Necessità

1) Apre i tesori delle grazie: humilibus dat gratiam7.

Perché Dio sa che non si compiacerà ma attribuirà tutto a Lui.

Perché l’anima libera acquista ampia capacità.

2) È il fondamento delle virtù.

La superbia è ostacolo alla fede: abscondisti haec ecc…8;

ostacolo alla speranza: il superbo confida in sé;

ostacolo alla carità, perché egoismo;

ostacolo alla religione, alle quattro virtù cardinali, alla purezza.

Modo

1) Verso Dio. Con lo spirito di Religione, riconoscendo la sua infinita perfezione: Tu solus sanctus9.

Con lo spirito di riconoscenza.

Con lo spirito di dipendenza.

2) Verso il prossimo: vedere in loro il bene.

Ammirarlo senza invidia e gelosia.

Stendere un velo sui loro difetti.

Senza la grazia saremmo peggiori di chi fa il male.

Stimarsi inferiori perché siamo i giudici su di noi e sappiamo chi siamo.

Non siamo giudici degli altri e non conosciamo le intenzioni.

3) Verso noi stessi.

Umiltà di mente: diffidenza di sé,

non cercare la stima,

docilità intellettuale.

Umiltà di cuore: contentarsi del proprio stato e preferire una vita nascosta.

Umiltà esteriore: manifestazione dell’interno. Abitazione, vestiti, contegno, fare modesto, senza affettazione, occupazioni umili, condiscendenza, deferenza, modi di conversare.

Non fare però stranezze.

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