299. Umiltà
Da Rojo1
1. Gc 4,6: “Dio resiste ai superbi, agli umili invece dà la sua grazia”. È la virtù che ci dà la vera conoscenza di noi stessi, del nostro niente e della nostra miseria. Soprattutto in relazione a Dio. Ciò che abbiamo da Dio e ciò che abbiamo da noi stessi.
È il fondamento, rimuove gli ostacoli all’influsso della grazia. Non si può progredire. Se l’edificio vuole essere grande.
Ci sono diversi gradi. Si fonda sulla verità e sulla giustizia.
I tre gradi di Sant’Ignazio2.
2. Pratica. Chiederla. Le litanie.
“Gesù mite e umile di cuore. Dal desiderio di essere stimato, amato, cercato, lodato, onorato, preferito, consultato, approvato, lusingato, liberami o Gesù.
Dal timore di essere umiliato, disprezzato, respinto, calunniato, dimenticato, turbato, ingiuriato, liberami o Gesù.
O Madre, Madre degli umili, prega per me. O San Giuseppe, protettore degli anime umili, prega per me”3.
Guardare a Gesù modello. Vita nascosta, pubblica, passione, Eucarestia.
Imitare Maria Regina degli umili.
Praticare l’umiltà di cuore:
a) verso Dio: con religione, con gratitudine, con dipendenza;
b) verso il prossimo: con ammirazione, con scusa dei difetti, con ritenersi inferiori;
c) verso noi: pensare ai peccati fatti, accettare l’ingratitudine, la dimenticanza, il disprezzo.
Non parlare di noi né in bene né in male.
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