10/05/1983 - 10 maggio

Chiamiamo la Madonna: “Domus Aurea, Casa d’oro”. Con questa invocazione delle litanie, vogliamo dire due cose. Innanzi tutto vogliamo parlare dell’opera di Dio, che, infinitamente potente e sapiente, ha costruito la Madonna (possiamo parlare di costruzione, dato il paragone della casa), ha costruito la Vergine come capolavoro delle sue mani, come Colei che ha tutte le virtù, che ha tutte le grazie, che ha tutti i doni. E l’ha costruita (una casa è fatta per abitare), l’ha costruita per noi. L’ha voluta partecipe di tutta l’opera della redenzione e le ha dato un cuore molto grande, che capisce ogni uomo, che capisce ogni problema dell’uomo, ogni gioia e ogni dolore dell’uomo, anche il dolore più duro e più lancinante. Guardiamola ai piedi della croce, quando per tre ore ha assistito il suo dilettissimo figlio, inchiodato. Ecco, la “Casa d’oro”, la “Casa d’oro” per tutti, per tutti gli uomini, per quelli buoni e quelli cattivi, per quelli fedeli e per quelli che non hanno fede. Il Signore l’ha fatta una casa adatta per tutte umane necessità. “Casa d’oro”. E la seconda cosa è proprio riferita a quell’oro: una casa d’oro è una casa preziosa proprio perché è fatta di un metallo prezioso. Ecco, questo vuol dire che la Madonna si è costruita nell’amore: il simbolismo dell’oro si rapporta all’amore; il simbolismo è sottolineato sempre nella Bibbia. La Madonna ha saputo dire di sì a Dio, perché ha detto di sì al suo amore, alla sua provvidenza, alla sua disposizione. D’oro, cioè ricca di un amore tenero, di un amore fervido, di un amore grande per Dio e di un amore che ci capisce e che è misericordia per noi. Vogliamo allora pregare la Madonna, pregarla con fede, pregarla con tanta fede, perché rivolga a noi gli occhi suoi misericordiosi e così ci conduca avanti nella nostra vita.