//630 - 19790314 Omelia II Domenica Quar

Sant’Ilario d’Enza, 14/03/1976
Omelia II Domenica Quaresima

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La misura del dono a Dio è di dare senza misura. Il Signore non ci vuole gretti, ci vuole con il cuore aperto. Quante volte nei profeti è sottolineata questa esigenza della generosità totale. Ecco, la liturgia di stasera ci dice questo: vuoi avere la misericordia di Dio? vuoi che ti sia data una misura traboccante? Ecco, sii generoso tu, pienamente generoso. Abbiamo davanti in questa settimana l'immagine di un mistero, quel mistero che contempliamo come quinto gaudioso: la sofferenza di Maria che cerca Gesù. Nella presentazione al tempio la Madonna aveva dato tutto, aveva dato il suo figlio, le sue braccia erano stese così nel gesto dell'oblazione totale, il suo Gesù era offerto per la salvezza. Il Signore lo aveva dato a Lei, Lei lo offriva. Lo spirito col quale si offrivano i primogeniti l'aveva offerto perchè fosse degli uomini, perchè fosse per la loro redenzione. Ed ecco che in questo episodio il Signore fa capire alla Madonna che non solo deve offrirlo, ma deve offrire nel modo che vuole il Signore, senza neanche capirlo quel modo: “Figlio, perchè ci hai fatto questo? Tuo padre ed io ti cercavamo”. La risposta la porterà sempre nel cuore: “E non sapevate che io devo fare la volontà del Padre mio?” Anche il modo. Ecco, l'esempio di Maria è quanto mai eloquente. Cosa vuol dire dare a Dio, siate misericordiosi come è misericordioso il padre vostro, non giudicate? Che cosa vuol dire? Vuol dire che noi dobbiamo lasciarci condurre dal Signore giorno per giorno, episodio della nostra vita su episodio, ci dobbiamo lasciar condurre dal Signore con una fiducia totale in Lui, una fiducia che grida, non solo dice, ma grida: “Signore, sai Tu, Signore, Tu sei la stessa sapienza, Tu sei lo stesso amore, io mi fido di Te. Io voglio lasciarmi guidare da Te”. E allora è evidente, la generosità è porci così nelle Sue mani, nella Sua legge, senza calcolare i meriti o i demeriti delle persone che ci sono attorno. “Non giudicate, non condannate”: è così; a te spetta la generosità. Sarà poi il Signore che guiderà la tue cose, sarà il Signore che si piega su di te in un atto infinito di misericordia, perdona i tuoi peccati e ti conduce nel bene. La regola nostra è allora proprio questa, la regola del fare la sua volontà, del non dirgli mai di no, perchè a Dio bisogna sempre dire un sì pieno, non un sì sforzato, non un sì faticoso, non un sì con delle interruzioni, non dei mezzi sì; al Signore bisogna dire un sì totale, osservare la Sua legge, perchè fuori dalla Sua legge non c'è salvezza, osservare la Sua legge, perchè allora veramente il Signore ci ricambia in una maniera che solo Lui può, perchè è infinito nei suoi doni. “Date e vi sarà dato”, ricordiamolo sempre questo nelle nostre relazioni con Dio e perciò di conseguenza nelle nostre relazioni col prossimo. “Date e vi sarà dato”: fa' quello che puoi, apri il cuore sempre a molta generosità; da', avrai. Se dai un frammento riceverai una pienezza, da', con Dio bisogna sempre dare, perchè il dare a Dio è regalare a noi stessi, dare a Dio è la strada sicura della gioia e della felicità. La felicità non sta nel peccato, ce lo ricorda nella prima lettura il profeta Daniele, il peccato porta solo vergogna sul volto, il peccato è morte, ma Dio non vuole la morte del peccatore, vuole che si converta e viva. Ecco perchè dobbiamo accendere fino in fondo la nostra generosità e imparare dalla Beata Vergine come si sa dare anche di fronte dell'imprevisto, all'incognita, anche di fronte alle cose più strane, più difficili.

CODICE 76CDQ01341N_ore
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 14/03/1976
OCCASIONE Omelia II Domenica Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Dare senza misura
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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