25/05/1983 - 25 maggio

Chiamiamo la Madonna “Regina di tutti i Santi”, perché è stata la più santa di tutti; nessuno può mai immaginare che sia stata superata. Se pensiamo ai santi, quanti colossi di santità, quanta gloria di santità, quanta virtù, quanto amore! Eppure la Madonna è stata maggiore, maggiore di san Giovanni Battista di cui Gesù ha fatto l’elogio, maggiore degli apostoli, più ricca di virtù e di zelo di san Pietro e di san Paolo, più raccolta nella preghiera dei santi padri del deserto, di sant’Antonio abate, di san Paolo primo eremita. È stata più povera, più distaccata dalle cose di questa terra che san Francesco d’Assisi, il poverello d’Assisi. È stata più accesa di carità dei grandi santi dell’apostolato di tutti i secoli. È stata più ricca di fede, più ricca di speranza, più ricca di carità. Ecco perché diciamo che è “Regina di tutti i Santi”, perché è stata la più eccellente dei santi, è stata quella che più si è assomigliata a Gesù, è stata una vera riproduzione di Gesù e questa sua grandezza l’ha resa così potente davanti a Dio! Se per l’intercessione dei santi otteniamo tanti miracoli - e le urne dei santi testimoniano quante grazie vengono elargite da Dio nell’invocazione di santi meravigliosi come sant’Antonio da Padova -, eppure, lo sappiamo bene: più potente è Lei, e tutto quello che è mondo della grazia passa per le sue mani. Lei è veramente il nostro avvocato, «l’Avvocata nostra», quella che ci difende e, nello stesso tempo, è il modello perfetto cui dobbiamo guardare e cui dobbiamo ispirarci. “Regina di tutti i santi”: pensiamola in Paradiso, al centro di tutta la festa che fanno i santi e faranno per tutti i secoli. E animiamoci anche noi a diventare santi, perché sia veramente la nostra Regina, affinchè, dopo questo esilio, ci mostri il frutto benedetto del suo grembo, Gesù. Raccomandiamoci a Lei, con una raccomandazione forte e continua. La nostra devozione alla Madonna non deve essere episodica, non deve essere fatta così, nelle circostanze: deve essere una virtù vera che ci porta a Lei, una virtù forte, deve essere una devozione perseverante. Ricorriamo a Lei, per poterla chiamare «nostra madre, vera madre», per poterla chiamare anche «nostra regina».