29/05/1983 - 29 maggio

Meditiamo sulle parole dell’apostolo: “Conservare l’unità dello Spirito, per mezzo del vincolo della pace” (Ef 4,3). La pace è un vincolo, è un vincolo dolcissimo ma molto forte, perché la pace viene dall’amore. E più in un cuore c’è amore, amore vero a Dio, al quale è associato indissolubilmente l’amore agli altri, più c’è la pace. Ecco perché, dopo il cuore di Gesù, il cuore della Madonna, cioè il cuore che ha amato di più, il cuore così ricco di carità, è il cuore della pace. Noi chiamiamo Maria: “Regina della pace”. Colei nella quale l’abbondanza delle grazie uscite dalla Trinità divina ha raggiunto il culmine, Lei ricchissima di grazia e di amore, lei è la donna della pace. Noi diciamo che è la «Corredentrice» perché ha offerto tutta la sua collaborazione a Gesù; la chiamiamo «Mediatrice» perché ha mediato fra noi e Gesù, e media continuamente; Lei ci ottiene le grazie. La chiamiamo “Regina della pace”, perché Lei ci insegna ad amare Dio che è il fondamento di ogni pace, perché, se non si ama Dio, non si può essere in maniera totale veicoli di pace. Gli uomini gridano molte volte la pace, ma il loro grido resta spesso sterile perché non amano Dio, non ubbidiscono a Dio. L’ubbidienza a Dio è la sorgente della pace. E la Madonna, che ci ha amato col cuore grandissimo di quella madre che il Signore ha arricchito così tanto, la Madonna ci insegna ad amarci fra di noi, a fare la pace, a godere la pace, a non volere rompere la pace. La pace è salvezza, la pace è gioia. Ma gli uomini hanno bisogno di porre nel loro cuore, il senso intenso della loro dipendenza da Dio, dell’ubbidire ai suoi comandamenti. Preghiamo la Madonna, “Regina della pace”, perché questo dono arrivi a tutta questa umanità lacerata e frenetica, arrivi soprattutto agli uomini di buona volontà. La Vergine ci aiuterà a fare di noi delle persone che amano e vogliono a tutti i costi la pace di Dio.