30/05/1983 - 30 maggio

Sant'Ilario d'Enza, 30/05/1983
Catechesi mese di maggio

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Le litanie terminano così come avevano cominciato. Erano cominciate con il «Signore pietà»; terminano con l’invocazione della pietà a Colui che, Agnello, si è offerto per la salvezza del mondo. È la presentazione che di Gesù fece Giovanni Battista: “Ecco l’agnello di Dio” (Gv 1,29), cioè è Colui che, come l’agnello che si immola nel tempio di Gerusalemme, non si ribella: si offre come sacrificio, come oblazione a Dio, alla sua infinita misericordia per la salvezza del mondo, perché è con il suo sangue che toglie i peccati del mondo. È Lui che, vittima e sacerdote, ha celebrato sul Calvario la nostra redenzione e la nostra liberazione. L’immagine dell’Agnello resterà un’immagine molto eloquente. San Giovanni apostolo, nell’Apocalisse, vede l’Agnello come immolato (cfr Ap 5,6-10). È il trionfo che Gesù ha dopo l’immolazione. Agnello di Dio si è donato, Agnello di Dio è glorificato, perché Lui ci ha purificati nel suo sangue e ci ha dato la letizia di essere liberi dalla soggezione del peccato, dalla tentazione del demonio. Lui ha fatto tutto questo per amore. Nessuno poteva costringerlo: il suo amore lo ha costretto. Lui si è voluto donare interamente, per amore. Ed è proprio sull’amore di Gesù che dobbiamo fare la nostra riflessione. Noi che troppe volte siamo così indifferenti e freddi, noi che guardiamo con occhio distaccato il sacrificio di Gesù, noi dobbiamo imparare dall’Agnello divino ad amare Dio, ad amarlo con tutto il nostro cuore, con tutta la nostra anima, con tutte le nostre forze. Dobbiamo imparare a progredire nell’amore, perché lì sta tutta la legge. La pienezza della legge è l’amore, cioè si adempie perfettamente la legge quando si riempie il proprio cuore di amore e si dà a Dio quello che Lui si aspetta da noi. Tutta la vita cristiana deve essere nell’amore di Dio. Dobbiamo vincere tutte le tentazioni di egoismo, tutte le tentazioni di orgoglio, tutte le tentazioni che ci fanno porre in chiaro errore troppe nostre azioni. Dobbiamo servire Dio per amore: l’amore di figli! E allora gli ripeteremo: “Perdonaci, Signore; esaudiscici, Signore; abbi pietà di noi”. Gli ripeteremo queste invocazioni, ma con il cuore sulle nostre labbra. Gli ripeteremo questo amore, con tutto l’entusiasmo possibile, perché la Madonna ci insegna così. Lei è la madre dell’agnello, Colei che ha accompagnato in tutta la vita Gesù; lo ha accompagnato e ha sofferto con Lui e ha poi gioito con Lui. La Madonna ci insegni la strada dell’amore, particolarmente dell’amore fervido a Gesù, «Agnello di Dio», che in ogni Messa ripete la sua immolazione.

CODICE 83EVM013
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 30/05/1983
OCCASIONE Catechesi mese di maggio
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Litanie Madonna: triplice invocazione all’«Agnello di Dio»
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