04/05/1983 - 4 maggio

Chiamiamo la Santa Vergine “Vas spirituale”, un vaso, un grande vaso, un vaso pieno di spiritualità. Cioè, diciamo che nella Madonna si trova la grande, la meravigliosa, la più bella spiritualità che noi possiamo immaginare, perché in Lei si riflette pienamente Gesù. In Lei c’è tutta la ricchezza di Gesù. La Madonna è meravigliosamente completa: in Lei vi è la fede, in Lei vi è la pienezza della speranza, in Lei vi è il colmo dell’amore, in Lei è l’umiltà e la magnanimità, cioè la grande voglia delle cose grandi; in Lei c’è ogni armonia. Ed è eccelsa la sua spiritualità! Nessuna creatura ha raggiunto, anche in un punto solo, il suo livello. Nessuna umiltà è stata pari alla sua, nessuna pazienza, nessuna carità, nessuna purezza, nessuna fede. Ha superato la fede dei patriarchi, la fede dei profeti, la fede dei grandi santi, dei padri della Chiesa, delle anime eroiche; è stata più eroica di tutti gli eroi. E questa spiritualità così alta, questa meraviglia delle meraviglie è accessibile a tutti, cioè si lascia capire, si lascia imitare, si lascia abbracciare. Ogni anima può prendere, deve prendere, come modello la Vergine santa: dall’anima del bimbo, all’anima di chi ha già passato la vita fino al tramonto. Da Lei possono prendere esempio sia i monaci, sia le religiose, sia gli sposati; tutti, fissando lo sguardo su di Lei, possono veramente prendere motivo di amore a Dio e di grande spinta verso la virtù. PreghiamoLa allora e pensiamo alla nostra spiritualità, a quello che noi abbiamo fatto per crescere, perché troppo spesso le anime dei cristiani si fermano, restano in una mediocrità che è tanto più brutta tanto quanto maggiori sono stati i doni di Dio. Pensiamo alla nostra spiritualità: se è progredita, se vogliamo amare sempre ogni giorno di più il Signore, se non ci accontentiamo di quello che abbiamo fatto, ma se invece ogni giorno ci impegniamo come fosse il primo e l’ultimo giorno della nostra vita. Ogni giorno amare sempre di più il Signore, ogni giorno fare delle opere sempre maggiori, perché le nostre opere sono le opere che ci seguiranno per l’eternità.