07/05/1986 - Catechesi mese di Maggio

Sant’Ilario d’Enza, 07/05/1986
Meditazione del mese di maggio

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Cominciamo il rosario con un’invocazione allo Spirito Santo; diciamo: “O Dio, vieni a salvarci. Signore, vieni presto in nostro aiuto”. Il rosario comincia precisando una cosa, quell’insegnamento che ci dà la Scrittura: noi siamo incapaci di pregare, se ci fidiamo solo delle nostre forze. È lo Spirito Santo, l’amore di Dio diffuso nei nostri cuori, che ci insegna, che dà valore alla nostra preghiera, che ci fa allargare il cuore in tanta speranza. Quando facciamo quest’invocazione, dobbiamo precisare bene quali devono essere i nostri sentimenti. Prima di tutto, un sentimento di umiltà: noi non abbiamo dei diritti, davanti a Dio nessuno può vantare un diritto; perciò ci poniamo in quella posizione per cui diciamo: “Signore, se tu mi ascolti, è per la tua infinita misericordia, è per la tua immensa bontà, perché io non sono degno di parlare con Te, di ricevere le tue grazie”. La seconda disposizione che dobbiamo porre è l’amore alla verità, perché la preghiera sempre, in particolare la preghiera sul mistero della nostra fede, ci porta una ricchezza di idee, in modo che noi possiamo confrontarci con quello che hanno fatto Gesù e Maria, apprendendo così la verità delle cose, la nostra posizione, ciò che possiamo sperare, ciò che dobbiamo buttare via. La terza disposizione è una disposizione di amore: noi, proprio perché ripassiamo i misteri della nostra salvezza, vogliamo riconoscere come Dio ci ama. Dio ci ama ed è la cosa fondamentale, la cosa che ci deve tenere sempre in profonda pace. L’importante non siamo noi; l’importante è che Dio, l’Infinito, si chini su di noi e ci ami, e nella sua misericordia ci ascolti. Dobbiamo creare allora, all’inizio del rosario, un clima di tanta sensibilità di fede, di tanta generosità, di abbandono, di tanta soavità, per intrattenerci con Gesù in una grande, fervida esultanza. Dobbiamo esultare, perché ci sentiamo accolti, ci sentiamo amati, ci sentiamo ascoltati come figli di Dio. Ed è proprio lo Spirito Santo che suggerisce alle nostre anime quale atteggiamento dobbiamo tenere come figli di Dio, che cosa dobbiamo dire, che cosa particolarmente dobbiamo imprimere della nostra anima. Ecco perché, vorremo fare il fioretto tutti i giorni di ripetere qualche volta questa preghiera allo Spirito Santo, perché così ogni giorno il nostro rosario migliori.

CODICE 86E6M013
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 07/05/1986
OCCASIONE Meditazione del mese di maggio
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Rosario
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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