09/05/1986 - Catechesi mese di Maggio

Sant’Ilario d’Enza, 09/05/1986
Meditazione del mese di maggio

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Parlavamo del «Gloria»; noi terminiamo questa preghiera con l’«Amen» e ripeteremo tante volte nel rosario questo «Amen». Dobbiamo cercare di capirlo e di valorizzarlo con molto fervore. «Amen» non è della nostra lingua: è una particella di una lingua assai lontana da noi, che vuol dire «così è». Nella la vita spirituale, il segreto sta proprio nell’adesione totale alla volontà di Dio. Come lo diceva Gesù, così lo ripeteva la Madonna e lo ripetiamo noi; lo ripetiamo nella preghiera, lo ripetiamo nell’Eucaristia, lo ripetiamo a conclusione di tante preghiere. Bisogna quindi approfondire quest’adesione alla volontà di Dio. La vita è un susseguirsi di cose che ci possono dispiacere molto, è un susseguirsi di cose difficili e impreviste. Il vero devoto della Madonna impara ad usare l’«Amen» come una giaculatoria che esprime tutta la fede, tutto lo slancio della speranza, tutta la forza della carità. «Amen» la volontà di Dio, perché sappiamo volere quello che vuole Lui, quando lo vuole Lui, e volere per quanto tempo Lui dispone le cose. È «Amen» di adorazione, è «Amen» di fede. Dobbiamo abituarci a non pronunciarlo così, distrattamente; è una parola che deve avere invece molta meditazione, molta generosità, che deve esprimere bene, perché noi possiamo realizzare un pieno acconsentimento a tutta l’opera della Provvidenza. «Amen» diventa allora una parolina che è molto educativa, è molto facile a pronunciarsi ed è molto meritoria. Dobbiamo guardare alla Madonna, a come ha fatto durante tutta la sua vita; la Madonna ha fatto la volontà di Dio in tutte le occasioni: nell’Annunciazione, nella Visitazione, a Betlemme, alla presentazione al tempio, quando Gesù è restato tra i dottori nel tempio, solo per ricordare i misteri gaudiosi. E ha detto l’«Amen» come regola della sua vita, anche quando il Signore ha scelto per Lei la strada più pesante e più difficile. Ecco, dobbiamo anche noi imitare la Madonna e fare dei nostri «Amen» degli atti di vero amore, di vera fede, degli atti che sono estremamente meritori. Nelle cose difficili, nelle cose penose, ripetiamo il nostro «Amen»; ripetiamolo con profonda comprensione. La Provvidenza di Dio è infinita, non dobbiamo mai dubitare della sua Provvidenza; sempre dobbiamo lasciarci guidare, perché il Signore non è assente nella nostra vita: è intimamente, squisitamente presente. Ripetiamo, allora, come giaculatoria di fronte alle nostre difficoltà: “Amen! Così è, o Signore, così è sempre”.

CODICE 86E8M013
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 09/05/1986
OCCASIONE Meditazione del mese di maggio
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Rosario
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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