14/05/1986 - Catechesi mese di Maggio

Sant’Ilario d’Enza, 14/05/1986
Meditazione del mese di maggio

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Deve essere con tanta gioia che ripetiamo le cinquanta «Ave Maria», ogni terza parte del rosario. Bisogna sentirla questa gioia e svilupparla dentro di noi, svilupparla con particolare amore. Sappiamo che la prima parte dell’«Ave Maria» è tutta una lode: ripetiamo la lode dell’arcangelo san Gabriele, ripetiamo le parole di Elisabetta, piena di Spirito Santo, e rinnoviamo perciò quella benedizione che il Signore ha voluto farci sentire fino in fondo, perché anche noi ci uniamo al coro di tutta la Chiesa che la proclama “piena di grazia” (Lc 1,28), che la invoca come la “benedetta” (Lc 1,42). Il ritmo dell’«Ave Maria» è un ritmo forte. Non prendiamo parole nostre, prendiamo delle parole dalla bocca dell’angelo, dalla bocca di Elisabetta; non è senza un particolare gesto della Provvidenza divina che l’«Ave Maria» è così ripetuta, ripetuta perché la gioia della Madonna deve essere la gioia nostra, la gioia della madre deve essere la gioia dei figli e dobbiamo essere molto contenti di avere una madre così grande, magnifica, una madre donata da Dio. Partecipiamo alla gioia e anche noi partecipiamo al saluto, entriamo in quelle disposizioni di spirito che aveva Gabriele, l’angelo dell’annuncio, e che aveva Elisabetta, la madre di Giovanni Battista. Noi la salutiamo, proclamiamo la sua grandezza, perché è doveroso, perché è bello, perché è fruttifero; fruttifero questo saluto, perché ci fa sentire com’è grande, com’è misericordioso il Signore che ci ha dato come madre il capolavoro di tutta la creazione, il capolavoro di tutte le misericordie di Dio. Il Signore ci ha voluto molto bene dandoci la Madonna, perché possiamo con fiducia ripetere il saluto e ripetere l’affetto, crescere nell’affetto, crescere in un affetto filiale, in un affetto riconoscente, in un affetto umile, ma per questo tenacissimo. Non ci è data altra preghiera più forte e più consolante di questa. Abbiamo la “piena di grazia”, la scelta da Dio, la “benedetta”, che si comunica a noi nel suo affetto di madre, che si comunica a noi nella sua meravigliosa misericordia, perché il Signore l’ha fatta tanto grande e il suo cuore va per tutti gli uomini. Ripetiamo allora con convinzione, ripetiamo con frequenza: “Ave Maria! Noi ti salutiamo, così grande, così buona, così potente”. Come fioretto ripetiamo l’«Ave Maria» e sarà nostra consolazione in vita ed in morte.

CODICE 86EDM013
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 14/05/1986
OCCASIONE Meditazione del mese di maggio
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Rosario
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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