Chiamiamo la Madonna «dolcezza nostra». Vita, dolcezza, speranza nostra. Quanto sia vera questa affermazione lo sappiamo per esperienza, perché la Madonna, a chi confida in lei, addolcisce le cose, anche le più terribili: le angosce, le tristezze, le malattie. La Madonna, con la sua potenza e con la sua delicatezza, ci rende la ferita più sopportabile, quella ferita che tante volte porterebbe l’anima a perdere di coraggio e di fede. Racconta la Sacra Scrittura che gli Ebrei, dopo aver attraversato il Mar Rosso (era una moltitudine molto grande, seicentomila solo gli uomini), ebbero il problema dell’acqua. Si fermarono in una località, detta «Mara», dove trovarono sì dell’acqua, ma era un’acqua di infiltrazione marina: era amara, imbevibile. Allora Mosè ricorse a Dio e Dio gli disse: “Prendi quella legna, buttala nell’acqua”. Fece così, buttò dei pezzetti di legna nell’acqua e l’acqua diventò dolce, e l’acqua diventò bevibile (cfr. Es 15,22-25). Fa così la Madonna: ci unisce alla croce del Cristo e, come lei, addolorata, ha saputo sopportare e vivere nell’amore la sua prova terribile, così aiuta tutte le anime, perché possano quotidianamente superare le amarezze, superare le difficoltà, superare le incertezze. Maria ci fa capire come la croce del Signore sia veramente il nostro conforto; e tornano le parole di Gesù: “Se uno non prende ogni giorno la sua croce, non può essere mio discepolo” (cfr. Mt 10,38). Si segue Gesù, accettando le prove che la Divina Provvidenza dà a noi e nell’unione alla Madonna riusciamo a sapere veramente vincere le nostre difficoltà, le nostre angustie, le nostre pene. Le pene sono possibili, solo se le sappiamo accogliere dalle mani di Dio. Dalle sue mani prendiamo le prove, per le mani di Maria riusciamo ad addolcirle. Ricorriamo a lei sia per le prove morali, che per le prove fisiche; ricorriamo a lei con tanta confidenza, con tanta umiltà, con tanta perseveranza. Ricorriamo a Maria, che è vera dolcezza nostra. E nei momenti di tribolazione, nel fioretto, cerchiamo di invocare la croce del Signore, nella quale è la vita veramente del cristiano, che vuole col Cristo veramente risorgere.
CODICE | 86EPM013 |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 24/05/1986 |
OCCASIONE | Meditazione del mese di maggio |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Rosario |
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