27/05/1986 - Catechesi mese di Maggio

“A te ricorriamo. Siamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime”. Vogliamo realizzare quel sospiriamo come un ricorriamo. Si sospira una cosa dalla quale si aspetta molto sollievo. «Ricorriamo» vuol dire allora una fonte di aiuto che abbiamo individuato; il «sospiriamo» dice ancora di più: dice l’esclusività dell’aiuto. Si sospira per una cosa alla quale si può arrivare, ma che è meravigliosa. Ecco, questa sera, vogliamo ripetere alla Vergine Maria la nostra fiducia, la fiducia nella sua sapienza. “Vergine sapiente” la chiamiamo. Sapeva della scienza di Dio, sapeva dalla conoscenza piena della Scrittura. È la Vergine sapiente che Dio ci ha dato come guida; è la Vergine prudente che ci aiuta a scegliere, a volere ciò che è più sicuro per la nostra anima; è la Vergine prodigiosa nella sua potenza perché nulla per lei è impossibile, perché è così unita a Dio, è così tranquilla nel possesso di Dio, che nessuna tentazione può superarci, nessun pericolo può avvilirci. Se stiamo con lei, siamo sicuri, di una grande sicurezza. Troppo spesso è questa nostra sicurezza che viene meno. È la condizione, lo ricordiamo, posta da Gesù. Gesù ha detto: “Se avrete tanta fede come un granello di senape, direte a questa montagna: «Buttati in mare», e avverrà” (cfr. Mt 17,20). La Madonna ci accresce la fede, perché ci accresce la sicurezza di ciò che chiediamo: la salvezza della nostra anima, il bene della nostra vita cristiana, il trionfo e l’estensione della Chiesa. Ecco allora che, ripetendo il verbo sospiriamo, vogliamo ricorrere a lei con tutto il cuore, con tutta l’apertura della mente, con tutte le nostre energie. La Madonna ci ascolta, la Madonna ci vuol bene, la Madonna è vicino a noi, perché siamo di quella gente di cui Gesù ha detto: “Uomini di poca fede” (Mt 8,26). Molta fede, molta fiducia, molto abbandono.