06/06/1989 - Corso Lettori 8

Sant'Ilario, 6.6.89
Corso (ottavo incontro)

Vorrei terminare il ciclo di questo corso con un grande avvertimento: la Sacra Scrittura va onorata, va capita, va soprattutto meditata. La meditazione si deve fare soprattutto sulla Parola di Dio e quando prendiamo un altro testo di meditazione dobbiamo prendere un testo che ci faccia capire la Parola di Dio, perché è sulla Parola di Dio che noi dobbiamo avere fiducia: non è sulla parola degli uomini ma sulla Parola di Dio! La Parola di Dio è una forza mirabile che esce da Dio, ci penetra e ci cambia. Non avviene una cosa da poco: entra quotidianamente nella nostra vita. Ecco, voi avete fatto questo primo ciclo: vi deve portare ad una stima sempre più grande della Parola, ad una stima gigantesca. Vorrei che questa estate il frutto fosse proprio una intensificata meditazione, una meditazione profonda, un lavoro fatto sul serio, con tanta fortezza. Vedete, la tradizione cristiana giustamente dice che la cosa che il demonio ostacola di più è la meditazione fatta bene. Bisogna proprio mettere dentro il fuoco, allora non è il problema della tiepidezza, della mediocrità. Noi non possiamo abituarci - ci sono di quelli che fanno anche la Comunione come un'abitudine! - perché la meditazione porta una Parola che non lascia dormire, che non lascia indifferenti, mai! Di qui l'importanza di fare bene la meditazione: come si fa a farla bene? Intanto diciamo ciò che non è: la meditazione non è leggere un breve pensiero e dire che ha ragione, non è cercare qualcosa che muova il sentimento. La meditazione è lasciare entrare la Parola di Dio fino in fondo alla nostra anima. I santi hanno fatto della meditazioni meravigliose e queste loro meditazioni tante volte avevano una linea. Di qui sono nati i metodi per fare meditazione. Delle volte lo domando: "Tu che metodo adoperi: adoperi il metodo di San Sulpizio, il metodo di Sant’Ignazio, il metodo di San Francesco di Sales?". Chi è che si sente di dire e di spiegare il metodo che adopera? Di solito io insisto sul metodo di Sant’Ignazio, ritenendo che fare meditazione è un lavoro serio, un lavoro di ogni mattina; un lavoro, però, non una lettura... . Io insisto sul metodo di Sant’Ignazio: in cosa consiste? Sant’Ignazio, inventore degli Esercizi, è un grande maestro; il suo metodo è chiamato il "metodo delle tre potenze", nel senso che vuole che tutto l'uomo sia preso dalla meditazione. Le tre potenze sono le tre nostre facoltà: la memoria, l'intelligenza e la volontà. Tu devi adoperarle tutte e tre perché la Verità venga profondamente in te. Dice Sant’Ignazio: "Prima devi fare una preparazione remota; alla sera prima di andare a letto, guarda il testo che vuoi meditare e addormentati con questo pensiero, invece che pensare a delle cose futili". Quando ti alzi al mattino, il primo pensiero sia quello della meditazione. Quando vai a meditare, medita in preghiera e fai due preludi. Cosa si intende per "preludio"? Si intendono due composizioni: la composizione che richiama la presenza di Dio (mettersi sotto lo sguardo di Dio); la composizione per cui tu vedi la scena che vuoi meditare o la Parola che il Signore ti sta dicendo: te lo sta dicendo! Rimanere sempre sotto il suo sguardo, perché devi scartare tutti gli altri pensieri e tutte le altre preoccupazioni. 1. Devi adoperare la memoria: tu leggi il brano, lo ricordi, lo hai chiaro davanti; questo è il primo punto. 2. Il secondo punto è adoperare l'intelligenza ed esaminare la Verità, averla chiara nella tua fede, una fede accesa, una fede forte. Tu ti unisci a Dio e vedi la bellezza di quello che ha fatto, vedi la profondità. 3. Poi, la terza parte, la più interessante: è la parte della volontà. Tu ti puoi unire al Signore e fare per amore la sua volontà. Lo scopo della meditazione è proprio quello della carità. Amore vivo verso Dio e una obbedienza completa alla sua volontà, obbedienza fatta con trasporto di tutto te stesso. E allora entri in quel colloquio che è così importante, il colloquio con Dio. Esprimi la tua riconoscenza per quello che ti fa capire; Egli insiste e insiste per muovere la durezza del tuo cuore, la pigrizia, che tante volte ti rende debole, ma in questo colloquio ti infiammi, dici di sì a nostro Signore. 4. E quando hai terminato questa preghiera - colloquio passi al proposito, che deve essere circostanziato, che deve essere concreto e pratico. 5. Poi termini con una preghiera di ringraziamento. Per fare una buona meditazione ci vuole il suo tempo. Ci vuole soprattutto molto spirito di fede, molto spirito di sacrificio, perché è così che si fanno le conquiste. Quando gli ebrei nel deserto ebbero fame, Dio diede loro la manna: la manna sapeva di farina mescolata con il miele. Mangiatala un giorno, mangiatala due... alla fine si stufarono; allora la manna ebbe questa caratteristica: chi la mangiava sentiva il sapore che desiderava sentire, il sapore cambiava da persona a persona. Ugualmente succede per chi medita la Parola di Dio: la Parola di Dio è gustata da ognuno alla sua maniera e dà ad ognuno quello di cui ha bisogno perché, meglio della manna, discende dal Cielo ed è per la salvezza. Perciò quando uno si è impegnato e ha cominciato a fare bene la meditazione, ne prova molto gusto, molta gioia, e questa gioia lo pervade fino in fondo. La vostra conoscenza della Bibbia non si deve fermare perciò all'apparato statico, critico; deve essere soprattutto contatto profondo con l'idea - forza che ci manda il Signore, perché è veramente qualcosa di prodigioso. Fare allora la meditazione ben fatta, sempre! Come dicevo in principio, torno a ripetere: bisogna che noi ci impegniamo in questo contatto profondo con la Parola di Dio. Il gruppo dei lettori deve essere un gruppo di specializzati a meditare, perché allora si capisce che il lettore non è uno che trasmette senza capire. Il lettore deve aver fatto esperienza della Scrittura, deve cercare di dare agli altri quello che lo Spirito Santo gli ha fatto capire e gli ha fatto sentire. È quindi in questo senso che diciamo: "Medita sui Salmi, medita sul Vangelo, medita sulle lettere di S.Paolo, medita sui Profeti... arricchisciti meditando". "Chi mi cerca mi trova" dice il Signore: è proprio la ricerca sistematica, fervorosa, quotidiana quella che è premiata. Senza meditazione non si progredisce, senza meditazione non si tiene neanche quello che già si è conquistato. Bisogna insistere con molta umiltà e perseveranza.

CODICE 89F5C075
LUOGO E DATA Sant'Ilario, 6.6.89
OCCASIONE Corso (ottavo incontro)
DESTINATARIO Candidati lettorato
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Bibbia; meditazione
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS