19/05/1985 - Vespro Ascensione

Gesù alla destra del Padre. Il giorno dell’Ascensione dov’era la Madonna? Il racconto non la ricorda, ma certo il congedo dalla sua madre dev’essere stato particolarmente commovente e ricco oltremodo di significato. Gesù toglieva la sua presenza sensibile e andava a preparare un posto per tutti, e qual posto per la sua madre! Ella doveva continuare a vivere su questa terra per essere il cuore della Chiesa, il sostegno e la gioia della Chiesa. E ancora per molti anni la Madonna è restata così, ancora una volta in un servizio mirabile, un servizio per tutte le generazioni che sarebbero seguite, perché era già eroico il suo esempio e gli ultimi anni della vita terrena della Madonna hanno aggiunto dell’altro eroismo, perché la Madonna doveva avere molta pena a non vedere Gesù, a non trattare Gesù tutti i giorni. L’amore così enorme, così forte, così pieno nessuno l’ha mai avuto; la Madonna l’aveva di una potenza grandissima, aveva bisogno di Gesù, di trattare con Lui e Lui la lascia così, perché sia nella Chiesa il sostegno di tutte le anime che amano, di tutte le anime che vorrebbero vedere Cristo che vorrebbero trattare sensibilmente con Lui, che vorrebbero parlare con Lui, vorrebbero chinare il capo sul suo cuore e sensibilmente non lo possono. Devono allora imitare la fede della Madonna, devono imitare la sua speranza, devono restare in quella comunione di distacco, quella spiritualità che fa senza con grande sofferenza, ma con un aumento grande di fede. La fede secondo quello che ha detto Gesù porta alla beatitudine “Beati quelli che credono e non vedono” (Gv 20, 29). Ecco, domandiamo alla Madonna di essere in una spiritualità viva, in una sensibilità veramente grande; crescere la nostra fede. Vorremo fare questo proposito: di ripetere atti di fede per restare in tanta comunione con Gesù, nella vera protezione della Madonna.