13/01/1974 - Vespro Battesimo Gesu

Sant'Ilario d'Enza, 13/01/1974
Catechesi a vespro- Battesimo di Gesù

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Siamo di nuovo nella quarta invocazione, al “Cuore di Gesù di maestà infinita”. Dicevamo il profondo senso di adorazione a Dio, dicevamo come in Gesù si è manifestata la gloria della divinità. Stasera fermiamoci un momento a considerare come sia il nostro dovere di riparazione per tutte le mancanze di rispetto a Dio e a Gesù nei suoi misteri. Lo sappiamo che entra nei nostri doveri, lo sappiamo che Gesù stesso lo ha domandato, è il nostro amore stesso che esige il nostro impegno di riparazione, proprio perché dobbiamo collaborare al regno di Dio; e dobbiamo riparare prima i nostri peccati e poi i peccati dei nostri fratelli. Noi assistiamo, anche solo a uno sguardo superficiale, a un fenomeno così diffuso e così terribile: mancanza di rispetto a Dio. La parola che si ripete di più, la parola che si sente dappertutto: la parola di bestemmia, si oltraggia il nome di Dio. Basta un momento di rabbia, basta una cosa contraria, ma che dico, basta vivere in certi ambienti per contrarre determinate abitudini. La bestemmia è un’orribile offesa a Dio, alla sua santità, ai suoi diritti, è un’orribile mancanza di rispetto. Il sentire tante bestemmie non ci deve far mancare di sensibilità, sentire tante bestemmie non ci deve abituare a sentirle.Chi bestemmia, deve essere per noi un motivo di dispiacere, perché Dio merita un infinito amore, e un infinito onore, perché noi vorremo spesso nelle nostre preghiere, specialmente nella messa, lodare e benedire il nome di Dio in riparazione di tutte le bestemmie, soprattutto degli ambienti dove noi viviamo, della nostra parrocchia. Forse sono molto di più le bestemmie che non le nostre preghiere, ogni giorno! Come dobbiamo riparare chiedendo perdono a Dio e impegnandoci noi a un grande onore e rispetto al nome di Dio, di Gesù, della Madonna. Non pronunciamolo mai, il nome di Dio, con leggerezza, con superficialità, così, per abitudine, cerchiamo di essere veramente esemplari. Il nome di Dio si invoca con amore, ricordando quello che dice la liturgia: davanti alla tua maestà tremano gli angeli, adorano le potenze. Un’altra cosa: la mancanza di rispetto a Gesù nell’Eucaristia. Gesù è restato tra di noi, vi è restato in un infinito dono di amore. Con quanta gioia noi dobbiamo prendere questo dono, però la confidenza non ci deve mai far mancare di rispetto. Il Signore è molto offeso nel suo sacramento d’amore! Quanti sacrilegi, quanti! Quante Comunioni sacrileghe, quante Comunioni fatte in un atteggiamento di indifferenza, di peccato mortale. Quando il cuore è pieno di Satana, non è profanazione mettervi il Signore? Quanti sacrilegi avvengono anche adesso, anche in diocesi nostra: profanazione dei tabernacoli, sante ostie buttate e oltraggiate. Quanto ci deve muovere questo a un sentimento di profondo rispetto per il tabernacolo, per la presenza del Signore. Noi dobbiamo riparare, amando il Signore nell’Eucaristia con tutto il cuore, manifestando un profondo sentimento di fede e di rispetto. A volte prendiamo troppa libertà anche noi in chiesa: chiacchiere, modi di fare, risa, quante cose che non vanno. La nostra fede deve essere così grande, il nostro rispetto deve essere così esatto, da riparare, da dire al Signore che non solo siamo certi della sua presenza, ma che la sua presenza è per noi motivo profondo di adorazione. Il Signore ci domanda molta delicatezza. Il sacramento dell’Eucaristia lo chiamiamo il sacramento degli angeli, il pane degli angeli, e va trattato come lo trattano gli angeli. Un terzo motivo di riparazione è la mancanza di rispetto a Gesù nell’oltraggio alla sua chiesa, poiché la chiesa è il corpo di Cristo. Quante calunnie, quante cattiverie, quante mistificazioni riguardo alla chiesa! Il Signore ama la chiesa e per lei ha dato il suo sangue. Amiamo e rispettiamo la chiesa proprio in quest’ordine di fede, di visione soprannaturale, rispettiamola nelle sue leggi, rispettiamola nella sua liturgia, rispettiamola nelle sue autorità. Così veramente manifesteremo al Signore la nostra profonda comprensione. Dobbiamo essere anime che sentono fino in fondo e manifestano la loro fede. Il senso di proporzione non ci deve mai mancare e per questo stasera facciamo il nostro proposito.

CODICE 74ACV01330N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 13/01/1974
OCCASIONE Catechesi a vespro- Battesimo di Gesù
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Di maestà infinita (terzo intervento)
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