12/01/1975 - Vespro Battesimo Gesu

Sant'Ilario d'Enza, 12/01/1975
Catechesi a Vespro

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Cuore di Gesù degno di ogni lode per la sua opera di creazione, per la sua opera di redenzione e questa sera riflettiamo sulla sua opera di glorificazione. Ha creato, ha restaurato ciò che era rotto, glorifica chi si unisce alla sua opera di salvezza. Noi sappiamo che come Lui è morto per noi, ancora Lui è risorto per noi. Quando noi celebriamo la Pasqua, e la celebriamo ogni domenica, ricordiamo questa nostra stretta unione col mistero pasquale del Cristo secondo le parole dell’apostolo “Se con Lui moriamo con Lui risuscitiamo” (2 Tim 2, 11). In realtà Gesù risuscitando ci ha dato il potere di vincere il male e il potere di vincere la morte. Griderà san Paolo “Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, lo stimolo della tua paura? ( 1 Cor 15, 55) Dov’è? Ecco “absorta est mors” dirà “la morte è stata assorbita nella vittoria” e infatti il cristiano vince il peccato e, unito a Cristo, vince le conseguenze del peccato: la morte dell’anima e la morte del corpo. Ecco il capolavoro di Gesù: noi crediamo che saremo risuscitati con Lui, per cui la morte non ci fa timore. Per il cristiano la morte è una porta di entrata, è una nuova nascita, l’anima va a contemplare la faccia del suo Dio, il corpo scende nel sepolcro ma il sepolcro non è la sua dimora perenne, un giorno anche il corpo sarà risuscitato e sarà un corpo simile a quello di Gesù: luminoso, spiritualizzato, bellissimo! Risorgeremo proprio col nostro corpo e anche il nostro corpo parteciperà alla gloria dell’anima. L’aveva detto Gesù “Non si turbi il vostro cuore - il discorso dell’ultima cena - io vado a prepararvi un posto” (Gv 14, 1-3) e nella preghiera al Padre suo “Padre io voglio che coloro che amo siano con me, perché formino una sola cosa in te” (Gv 17, 34). La sua risurrezione ci ha dato il potere, la sua Ascensione ha aperto le porte del paradiso. Ogni anima realizza la resurrezione e realizza la sua ascensione. Dirà sant’Agostino: “Quanto è buono Gesù! Tu, o Gesù, in Paradiso non coroni i nostri meriti, coroni le tue misericordie”. Effettivamente noi andremo in paradiso non perché abbiamo fatto delle cose da noi degne di un premio così grande, è perché insieme con Gesù, che ce ne ha dato il potere e la grazia, abbiamo cercato di fare la volontà del Padre nostro. E qui è evidente che guardiamo alla gioia, alla gloria a tutta la ricchezza di vita che ci sarà in Paradiso. Ascoltiamo chi, anche per un momento, è stato ammesso a vedere quello che Gesù prepara! Ricordate san Paolo “Occhio non vide, orecchio non sentì quello che Lui prepara ai suoi eletti( 1 Cor 2, 9 ). Io sono stato elevato al terzo cielo ed è così grande ciò che ho visto che non riesco ad esprimerlo” (2 Cor 12, 4). Quanto sarà bello il Paradiso! Come nel Paradiso si dimostrerà la sapienza e l’amore del cuore di Gesù! Ce lo dica la Madonna che è in Paradiso in corpo e in anima; ce lo dicono gli angeli, ce lo dicono i santi: Oh il Paradiso, quanto lo dobbiamo desiderare quanto lo dobbiamo aspettare, quanto dobbiamo fare per potere anche noi essere nel numero degli eletti! Benediciamo dunque il cuore di Gesù per potere, insieme, così nella gioia senza incrinature e senza fine, lodarLo per l’eternità.

CODICE 75ABV01330N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 12/01/1975
OCCASIONE Catechesi a Vespro
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI 12- Degno di ogni lode
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