13/01/1980 - Vespro Battesimo Gesu

Sant'Ilario d'Enza, 13/01/1980
Catechesi al Vespro

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Il momento è di importanza somma: Gesù inizia la sua evangelizzazione; dal silenzio di Nazareth, da un silenzio di 30 anni, un silenzio fatto di preghiera e di lavoro, Gesù passa in mezzo al popolo. Il suo passaggio sarà di pace, sarà di amore: passa beneficando. Ecco, i misteri di Gesù si ripetono nella vita del cristiano. Anche il cristiano è consacrato ed è mandato. Il cristiano sa che non può agire istintivamente, senza riflettere, senza l'uso della sua libertà; il cristiano sa che questi si chiamano “atti dell'uomo” ma non sono atti umani. Il cristiano non solo vuole agire con pienezza di umanità, ma vuol essere guidato dallo Spirito Santo. È lo Spirito Santo che deve illuminargli la mente, è lo Spirito Santo che deve muovere la volontà, perciò il Figlio di Dio che ha ricevuto nel battesimo, e ancora nella cresima, la partecipazione allo Spirito vuole essere pienamente responsabile del dono e vuole vivere così, serenamente facendo la volontà del Padre suo. Responsabilità piena dico, sa che deve conoscere bene quello che spetta a lui, che spetta a lui come individuo, che spetta a lui come facente parte della società della chiesa; vuole agire sapendo come l'uso della sua libertà deve essere pienamente corroborato e rafforzato dall'azione dello Spirito Santo. Un cristiano ha un principio in sé che è meraviglioso: ha la grazia, la grazia diffusa nel suo cuore dallo Spirito Santo; ha la verità: "Lo spirito di verità" ha detto Gesù. Ha la consapevolezza che da lui molte cose dipendono nel regno di Dio, molte cose! E non vuole isolarsi, e non vuole chiudersi, e non vuole pensare solo a sé. Il cristiano è così aperto a tutte le istanze che dalle più svariate parti arrivano a lui; come Gesù dirà: "Ho compassione di questa folla "(Mc 8, 2), la compassione che il cristiano ha per ogni miseria, per ogni bisogno, per ogni tristezza si traduce in lui in opere sante e feconde. È questa fecondità di opere che noi ci auguriamo possa risplendere in tutti e possa essere di vera contentezza, di vero gaudio quando nell'intimo dell'anima nostra misuriamo che cosa ci ha dato Dio e come, pur miseramente, abbiamo saputo offrire a lui.

CODICE 80ACV01330N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 13/01/1980
OCCASIONE Catechesi al Vespro
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Moralità
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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