23/11/1975 - Vespro Cristo Re

Sant'Ilario d'Enza, 23/11/1975
Catechesi a Vespro, Solennità di Cristo Re

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Parlavamo del “Cuore di Gesù, tempio vivo di Dio”. “In Lui abita, dicevamo ripetendo le parole di san Paolo, la pienezza della divinità” (Col 2, 9). Ecco, parliamo oggi di Cristo Re, quel Cristo diventato il re dell’universo nella sua resurrezione. Il Signore l’ha giurato: ecco, tutto è sgabello ai suoi piedi come espressione della sua potenza, della sua grandezza. Gesù sorpassa ogni nostra immaginazione, perché è Dio. Nella resurrezione Gesù ha dato a noi un dono mirabile: ha dato a noi la capacità di assomigliare a Lui. Diciamo questo con un’espressione unica, quando diciamo: nella giustificazione noi riceviamo la grazia santificante. La grazia santificante è qualche cosa di meraviglioso, un dono per il quale noi veniamo ad assomigliarci strettamente a Gesù e perciò diventiamo simili a Lui, non solo perché siamo redenti, ma perché veniamo a possedere qualche cosa che ci innalza su tutte le capacità naturali. Cioè, noi veniamo ad essere tempio di Dio, cioè la nostra somiglianza a Gesù è anche qui. In Gesù abita la pienezza della divinità; certo, la nostra condizione è solo una somiglianza, ma anche in noi viene ad abitare la Divinità. Nell’anima di chi è in grazia abita il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Nell’anima di chi è in grazia Dio realizza un possesso pieno. L’anima nostra è totalmente trasfigurata. “Se uno - dice santa Caterina da Siena - se uno potesse vedere un’anima la scambierebbe per Iddio”, tanto è grande lo splendore che trasfigura quell’anima. In noi abita la Trinità: un pensiero grande, un pensiero che conferisce ad ogni cristiano una dignità ineffabile, tempio della Trinità. E la vita di Dio come si svolge? La vita di Dio noi, per quello che c’è dato di capire, ecco, sappiamo che è così: che la vita divina dal Padre va nel Figlio. Il Figlio è la sapienza del Padre, è il pensiero del Padre, è la ricchezza infinita di verità. Guardate la somiglianza in noi: anche noi, attraverso la fede, veniamo a conoscere le cose come le conosce Dio. Ancora in noi, il Padre genera il Figlio e siamo in un certo senso associati anche noi, anche noi nel ricevere questa verità. E poi la vita divina in Dio diventa circolo di amore: tra il Padre e il Figlio c’è un infinito amore, lo Spirito Santo; ebbene, anche noi veniamo ad essere associati, in una somiglianza. Anche noi amiamo il Padre nello Spirito Santo, guidati e sorretti dallo Spirito Santo. Oh il grande dono di Cristo, il suo grande potere! Noi non siamo più delle deboli creature, lontano all’infinito dalla divinità: Cristo ha fatto sì che noi possiamo partecipare alla vita trinitaria, possiamo realizzare quello che è stato il piano di Dio quando ha detto: “facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza”. Rendiamo perciò grazie a Dio e conserviamoci templi degni di questa Santissima Trinità, templi degni nella generosità, nella purità, nell’esercizio costante delle virtù della fede e della carità.

CODICE 75MOV0133ZN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 23/11/1975
OCCASIONE Catechesi a Vespro, Solennità di Cristo Re
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Cristo Re, in lui abita la pienezza della divinità
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