20/11/1977 - Vespro Cristo Re

Sant'Ilario d'Enza, 20/11/1977
Catechesi al Vespro, Cristo Re

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Parlavamo della nostra ubbidienza alla Chiesa, diciamo: al magistero della Chiesa; abbiamo Gesù maestro che continua il suo insegnamento nella Chiesa. La Chiesa guidata dallo Spirito Santo ci indirizza sicuramente alla vita eterna. Il Signore ci ha dato nella Chiesa ciò che ha dato agli Ebrei nell’attraversata del deserto. Non sapevano la strada, non erano mai passati di lì, non sapevano quale cammino conduceva a bene e quale a male, e Dio allora, nella sua misericordia, li guidò con una colonna di nube durante il giorno; la colonna precedeva e tutto il popolo seguiva, e siccome dovevano camminare anche di notte, quella colonna di nubi diventava una colonna di fuoco. Tutto il popolo la vedeva e camminava sicuro verso la terra promessa. Così effettivamente ha svolto la sua opera la Chiesa lungo i secoli. Chi ha seguito la Chiesa, chi ha obbedito alla Chiesa non si è sbagliato, non ha smarrito il cammino; ma chi invece, per sua presunzione ed orgoglio, ha voluto fare un’altra strada, presto si è trovato alla rovina, perché il Signore ci ha dato nella Chiesa la mirabile sua provvidenza. Dunque credere alla Chiesa, ubbidire al magistero della Chiesa, sia al magistero straordinario sia a quello ordinario. Il magistero ordinario lo vediamo nel Sommo Pontefice quando con un documento autorevole definisce una verità della fede. Il Sommo Pontefice è dotato in questo di una infallibilità personale; il Signore ha promesso a Pietro “Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa, le forze dell’inferno non prevarranno” (Mt 16, 18). Il Sommo Pontefice illuminato dallo Spirito Santo garantisce l’unità della Chiesa, garantisce la dottrina della Chiesa. Se non fosse così la Chiesa non sarebbe più vittoriosa, ma la Chiesa cadrebbe nei lacci del suo nemico Satana. Entrerebbe in lei l’errore e con l’errore ogni rovina. È ancora infallibile il Concilio Ecumenico unito col Sommo Pontefice; è tutto insieme l’episcopato, soggetto di infallibilità purché resti in comunione con il Capo, il Pontefice. Abbiamo avuto recentemente il Concilio Vaticano II, che ha voluto essere eminentemente un concilio pastorale, una guida per verificare il nostro cammino e per drizzarlo. Ecco, i venti concili ecumenici hanno segnato delle tappe importanti nella vita della Chiesa. Ma dobbiamo ubbidire anche al magistero ordinario, e il magistero ordinario è l’insegnamento che il Papa dà ordinariamente attraverso i suoi documenti, le sue encicliche, i suoi atti o attraverso gli uffici della santa sede. Noi dobbiamo riconoscere questa autorità, perché anche questa nel suo complesso è sicuramente infallibile, anche questa ci guida passo per passo. Poi dobbiamo ubbidire al nostro Vescovo, perché rappresenta in mezzo a noi l’autorità apostolica. Dobbiamo seguirne la parola, dobbiamo ubbidire alle sue direttive, dobbiamo sentire che non c’è Chiesa senza Vescovo, che non c’è liturgia se non attorno al Vescovo. La Chiesa locale è l’espressione viva della Chiesa universale. Noi dobbiamo sentire la nostra gioia di appartenervi e di dare generosamente il nostro contributo. Il cristiano dunque è un cristiano obbediente, di una ubbidienza intelligente, di una ubbidienza allora che vede Cristo e lo Spirito Santo, che sa vederlo anche dove gli altri vedono solo posizioni umane o addirittura opportunismi umani. Noi dobbiamo vedere Cristo, perché Cristo ama la Chiesa, perché Cristo ha dato il suo sangue per essa, perché la vuole santa, sicura, perché la vuole madre nostra e guida nostra. Noi dobbiamo avere fiducia nell’azione dello Spirito Santo che, come nella messa, noi lo sappiamo, trasforma il pane e il vino nel corpo e sangue di Cristo, noi lo invochiamo per questo, così nella vita di ogni giorno compie il grande miracolo, che la sua Chiesa possa essere, nonostante tutte le difficoltà, la vera continuazione del corpo di Cristo, possa essere veramente come Cristo e… [Registrazione interrotta]

CODICE 77MLV0133ZN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 20/11/1977
OCCASIONE Catechesi al Vespro, Cristo Re
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI 24- Obbediente fino alla morte
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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