26/11/1978 - Vespro Cristo Re

Sant’Ilario d’Enza 26/11/1978 – Festa di Cristo Re
Catechismo Vespro

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Siamo ora all’invocazione “Cuore di Gesù, salvezza di coloro che sperano in te, abbi pietà di noi”. Evidentemente si parla di speranza, la speranza che coinvolge tutta la vita dell’uomo, la speranza della salvezza, la speranza di una vita degna e fruttuosa, di una vita che prepari la vita eterna, che prepari quel luogo e quello stato nel quale non ci saranno più né lacrime, né lutti, come dice l’Apocalisse, ma ci sarà solo la pace, la gioia, la gloria. Il fondamento della speranza è la promessa di Dio: Dio è fedele e ciò che dice lo mantiene. Contro tutte le apparenze noi sappiamo che non è mai Dio a mancare, ma è sempre l’uomo. Ecco allora che chiediamo pietà al cuore di Cristo, perché sia in noi sempre forte e viva la speranza e non ci lasciamo smontare dalla serie delle difficoltà, non ci lasciamo avvilire. La prima condizione per avere la speranza consiste allora in una grande stima di quella che noi chiamiamo la parola di Dio, cioè quell’assicurazione che Dio ci ha dato, un’assicurazione massima in Cristo, perché ci ha dato suo Figlio, perché con suo Figlio ci ha dato ogni bene, ogni garanzia. Lo nota la Sacra Scrittura e dice: “Colui che non ha risparmiato suo Figlio, come non ci darà quelle grazie e quegli aiuti che sono necessari perché camminiamo nel suo amore, perché arriviamo finalmente alla vita eterna?” ( cfr. Rm 8, 32). Gesù è la grande garanzia del Padre: ci ha dato Gesù, ci ha dato tutto. In questa festa di Cristo Re noi ricordiamo come Cristo ci ha presi in suo possesso, con la sua morte e la sua risurrezione ci ha comprati: la parola non è mia, è S. Pietro che dice “siete stati comprati col sangue di Gesù”. Siamo suo possesso, siamo nelle sue mani e nessuno ci può strappare da Lui, nessuno, nessuna potenza, né la potenza terrena, né la potenza infernale ci possono allontanare da Cristo: Lui ci possiede, Lui è il nostro Re, Lui è il nostro Signore, noi siamo nel suo cuore ed essendo nel suo cuore non possiamo mai dubitare di Lui. Lui veramente ci ama e ci assicura, ci dice che ha dato la vita e la sua vita ha un valore infinito: ci dice allora di non aver paura delle difficoltà, perché noi possiamo attuare quello che la volontà del Padre vuole, noi possiamo farci santi in verità, noi possiamo fare della nostra vita una sorgente di tanto bene se noi confidiamo, se noi ci abbandoniamo, se noi lasciamo la nostra eccessiva agitazione e preoccupazione, se ci lasciamo condurre passo passo da Lui; momento per momento Lui è vicino a noi, perché non è un Dio lontano. È il cuore di Gesù: così ha voluto essere chiamato, cioè Lui che col suo amore ci è sempre tanto vicino, ci è sempre di soavissima consolazione e conforto.

CODICE 78MRV0133ZN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza 26/11/1978 – Festa di Cristo Re
OCCASIONE Catechismo Vespro
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Cristo fondamento della nostra speranza
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
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