20/11/1988 - Vespro Cristo Re

La strada che ha scelto Gesù per la sua regalità su questa terra è stata la scelta eucaristica. Ha scelto di trionfare, ripetendo il sacrificio del Calvario, immolandosi; ha scelto di regnare, dandosi a tutti nella Comunione, perché ha voluto entrare nell’intimità nostra. Ha scelto di regnare, nascondendosi nella umiltà dei tabernacoli. Ha scelto quella strada che noi non avremmo scelto. Già all’inizio della sua vita pubblica, gli era stato offerto un facile messianismo: “Di’ che queste pietre diventino pane; buttati giù: ti vedranno e crederanno; ecco tutti i regni del mondo: se tu ti prostrerai, te li darò” (cfr. Mt 4,3-9). Cristo rifiuta questa regalità e sceglie un’altra mirabile strada: la strada che aveva percorso nella sua vita terrena, la strada che vuole proseguire di esempio e di sprone per tutti. Adoriamo, perciò, nel Santissimo Sacramento il nostro Re. Adoriamolo con tutto il cuore, e restiamo stupiti e ammirati del suo esempio. E vogliamo seguirlo, vedendo che non possiamo essere diversi dal nostro capo di cui noi siamo membra e non possiamo percorrere la strada che ci indica il mondo: è una strada di egoismo, di orgoglio, di cattivi piaceri. Quindi, promettiamo al Signore che alla sua scuola vorremo progredire, che alla sua scuola vorremo capire sempre di più quali sono le grandi cose. Le grandi cose sono proprio nell’ordine dell’amore di Dio; in questo amore tutto, anche quello che è piccolo, diventa notevole. Percorrere la strada di Gesù, avere i suoi sentimenti, il suo cuore.