29/04/1973 - Vespro Domenica Albis

Sant'Ilario d'Enza, 29 aprile 1973
Vespro, II domenica di Pasqua

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[…] saremmo distratti, non saremmo sufficientemente impegnati. Vorrei allora che ci proponessimo alcune buone disposizioni spirituali. La prima disposizione è voler raggiungere durante il mese di maggio una vera devozione alla Madonna. Ci sono diverse devozioni. Diverse forme di devozione. Noi dobbiamo arrivare alla vera devozione. Ricordando quello che diceva un santo: che il segno della nostra predestinazione, della nostra salvezza eterna sta nella devozione a Maria. Arrivare a una vera devozione vuol dire riconoscere e collocare Maria nel posto esatto. Porci di fronte a lei in dipendenza e amore. Porci di fronte a lei con vero spirito di imitazione. È lo scopo che ci dobbiamo prefiggere: vera devozione. Secondo: ci dobbiamo prefiggere di imparare a dir bene il rosario. Perché non sia una serie di formule dette con monotonia, ma il rosario sia un’autentica, forte meditazione. Ma il rosario sia detto con molta attenzione, con molto fervore. Sarebbe un mese di maggio veramente grande se noi riuscissimo ad imparare a dir bene il rosario. Sarebbe una notevole conquista. Terzo scopo che ci dobbiamo prefiggere è quello di portare la Madonna agli altri, di insegnare ad amarla, di farla conoscere, di far pregare gli altri. Noi non possiamo fare una cosa più gradita a Gesù di fare onorare la madre sua. Il nostro mese di maggio deve assumere la forma di un apostolato veramente eletto, valido. E perciò l’aprirci agli altri, l’invitarli a pregare, pregare con loro, formare con loro un vero colloquio è indubbiamente uno scopo prezioso, che ci dobbiamo proporre individualmente e come comunità. Sia dunque con fede che cominciamo questo mese di maggio ricordando che è la Madonna, lei stessa, che ci invita. Non ha forse in tutte le sue apparizioni chiesto questo pregare? È lei che ci invita. E a lei la scrittura applica quelle parole: “Venite da me, venite da me”. Andiamo da lei e impegniamoci per restare un mese a una sua più diretta scuola, perché la nostra vita cristiana possa così prendere una spinta e un ardore grande nell’ordine della vita di risurrezione che abbiamo meditato in questa pasqua e che cerchiamo di tradurre.

CODICE 73DUV01361N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 29 aprile 1973
OCCASIONE Vespro, II domenica di Pasqua
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Preparazione al mese di maggio
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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