Proseguendo nella nostra indagine devozionale vediamo che sopra il nostro battistero vi è l’immagine di Giovanni Battista nel momento singolarissimo in cui avviene la manifestazione trinitaria al Battesimo di Gesù. Fermiamoci un momento nel considerare la figura di Giovanni Battista. Voi lo ricordate, lo Spirito Santo lo ha suscitato per essere il precursore, doveva correre davanti a Gesù, doveva preparare le sue strade. È venuto dunque per Gesù e veramente ha corso, perché è stato un grande santo. Gesù stesso ne farà l’elogio quando dirà “Io vi dico che tra i nati di donna nessuno è sorto più grande di Giovanni Battista” (Mt 11, 11). Venuto per Gesù, è vissuto per Gesù, ha predicato per Gesù e tutto il tessuto della sua vita, un tessuto di preghiera e di penitenza, è stato costruito per questo. Per questo dirà Gesù: “Non siete andati a vedere una canna mossa dal vento, chi siete andati a vedere nel deserto? Un profeta? Vi dico ancora di più di un profeta!” (Mt 11, 7-9). Vissuto per Gesù, è scomparso per Gesù, dirà Lui stesso: “è necessario che io scompaia, che io diminuisca, ma che Lui cresca” (Gv 3, 30), dando così la misura molto evidente della sua santità: non per lui aveva predicato, non per se stesso aveva fatto la sua vita di penitenza per Gesù; ora era conveniente che scomparisse, e scompare. E terminerà così la sua vita in una piena testimonianza di verità, di coerenza. Dirà ad Antipa: “Non ti è lecito” (Mt 14, 3-4). Non avrà paura, non avrà oscillazioni, non cercherà mezze misure “non ti è lecito”. Per questo, la testimonianza della verità, morirà martire. Un martirio oscuro, là nei sotterranei del castello di Macheronte. Terminerà così la sua vita in una totale consacrazione, in un totale dono di sé, in un totale atto di carità. Ecco, vorrei allora che nel cercare Gesù, nel centralizzare nel Cuore di Gesù, cercassimo di tenere ben presente la figura di Giovanni Battista, di tenerla presente per la sua estrema coerenza, per la sua grande umiltà, per la sua grande fiducia, perché, insomma, noi possiamo realizzare veramente la terza virtù teologale che è la carità. Amare il Signore è dar tutto al Signore. Ecco perché è detto: amerai con tutto il tuo cuore. Servire il Signore è offrirgli quanto siamo, quanto possiamo è, come siamo soliti ripetere, è fare la sua volontà, chè la santità non è altra cosa. Bisogna fare la volontà di Dio, perciò scegliere quello che vuole Dio e nel modo che vuole Dio. Bisogna che stiamo molto attenti, perché è facile illudersi e pensare di servire Dio quando invece cerchiamo noi stessi, quando invece facciamo delle cose che in qualche maniera sono per noi e non per Lui. Giovanni Battista non ha cercato se stesso, ma ha cercato di compiere con fedeltà con una generosità spinta fino al martirio, quello che era il desiderio di Dio espresso a lui. Dobbiamo essere così anche noi, sempre più pronti, sempre più generosi e sempre forti, della fortezza che ci dona, della fortezza che costantemente diffonde nei nostri cuori lo Spirito Santo.
CODICE | 75D5V01360N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 06/04/1975, Domenica Albis |
OCCASIONE | Catechesi a Vespro |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | San Giovanni Battista |
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