25/04/1976 - Vespro Domenica Albis

Sant'Ilario d'Enza, 25/04/1976
Catechesi Vespro II domenica Tempo Pasquale

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Nel cristianesimo vi è un primato indiscusso: è il primato della carità. “Tu amerai, amerai il Signore Dio tuo, amerai il tuo prossimo” (cfr. Mt 22, 37; 39). Questa dottrina centrale è molto sottolineata in sant’Agostino. Sant’Agostino parla del cuore che capisce; parla del cuore che palpitando riesce ad aprire alla mente degli orizzonti che in altra maniera sarebbero intangibili. Vi è una celebre pagina, in cui il Santo parla di questa sete di Dio, la sete di tutto l’uomo verso il Signore, e dice: se c’è questa sete, se c’è questo fuoco, allora anche le cose più difficili diventano facili. “Dammi uno che ama e capirà. Ma se parlo ad uno freddo, non capisce. La mente da sola può smarrire; l’uomo dev’essere tutto verso il suo Dio”. Ecco perché il santo parla di una carità desiderosa, di una carità cioè che si muove continuamente nell’ordine del desiderio; il desiderio, quello che prima aveva detto “sete”, quello che prima aveva detto “fuoco”. Il desiderio, il desiderio dell’incontro con Dio, della soavità dell’incontro con Dio, della pace che viene nell’incontro con Dio. Parla di una carità purificante, di un amore che può sciogliere anche le cose più dure, di una carità che fa dimenticare a Dio i rigori della sua giustizia. Dice il Santo: “Non c’è nessuna cosa che resiste a questa carità”, proprio perché Dio è carità, e l’incontro con Dio non può che essere nella carità, piena, totale. E poi la carità, ecco, non si accontenta; proprio perché è fatta di amore che desidera, la carità vuol salire sempre. Se tu ti fermi, tu non ami più; se tu ti fermi, tu non hai più il suo passo, e, non avendo il suo passo, il Signore passa vicino a te, ma passa oltre. Questa carità è allora necessaria in tutte le opere del cristiano. Cos’è la preghiera senza carità? Cos’è anche la più bella delle liturgie, se tu non metti in quei riti l’amore, cosa puoi fare? Il Signore non si ferma come gli uomini a guardare le cose che appaiono. Il Signore guarda nel cuore e vuol vedere nel cuore l’amore, perché nel cuore dove c’è il suo amore c’è la sua venuta, c’è la sua grande presenza. “Se uno mi ama - ricorda queste parole di Gesù – se uno mi ama, il Padre ed io verremo da Lui e faremo dimora presso di Lui” (Gv 14, 23). Ecco, dopo la preghiera le altre tue opere: le tue opere di lavoro, il dovere nella tua famiglia, l’impegno nelle tue relazioni sociali; tutto ha un senso, se tutto è basato così sulla carità. La carità dà la dignità, la carità dà la forza, la carità dà la spinta. “Caritas Christi urget nos”, diceva san Paolo, la carità di Cristo è questa, quella che ci spinge [registrazione interrotta].

CODICE 76DQV01360N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 25/04/1976
OCCASIONE Catechesi Vespro II domenica Tempo Pasquale
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI I Padri della Chiesa (S. Agostino)
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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