Più volte in questi giorni abbiamo meditato la nostra unione con Cristo. Abbiamo detto che dobbiamo passare di dove è passato Cristo, dobbiamo condividere le cose che Lui, nostro capo, ha voluto incontrare in obbedienza al Padre. Ecco allora che non rifletteremo mai abbastanza sulla nostra necessaria partecipazione alla risurrezione di Gesù. Dobbiamo anche noi essere degli uomini risorti. Che cosa ci ha portato Gesù con la sua risurrezione? Ci ha portato la vita. Ci ha resi di una vita superiore. Ci ha resi figli di Dio. Vivere da risorti è vivere la vita di Cristo, è allora sentire che la vita di Cristo deve passare a noi, che siamo i tralci che devono prendere la linfa dal tronco vitale. Siamo coloro che devono abbondare in questa vita, perché è il frutto di tutto il suo mistero, come ha detto: “Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano sovrabbondante” (cfr. Gv 10, 10). Il discorso è ben grande e ben concreto. Noi dobbiamo pulsare della vita del Cuore di Cristo. Noi dobbiamo cioè avere quelle espansioni che sono proprie di colui che è membro di Cristo. Infatti, non potremmo avere delle aspirazioni, delle tendenze, dei gusti, delle scelte unicamente umane. L’uomo non può essere redento, se non partecipa della vita di Gesù e non tende a ciò a cui ha teso Gesù. In questa “Domenica in Albis” dobbiamo svolgere la nostra riflessione sulla necessaria crescita, perché troppi, dopo lo sforzo quaresimale, si afflosciano e, se durante la Quaresima hanno compiuto qualche cosa di bene, lo perdono nel tempo pasquale, perché non dominano più loro stessi, perché si lasciano andare a una facile divagazione, perché lasciano quegli sforzi generosi che pur avevano compiuto. Questo tempo pasquale non dobbiamo rallentare; dobbiamo con grande gioia andare incontro al Signore risorto e crescere nella grazia, crescere nella nostra vita interiore, assomigliarci sempre di più a Gesù. “Cercate le cose di lassù. Vogliate le cose di lassù” (cfr. Col 3, 1): è l’esortazione che ci fa l’apostolo e che la Liturgia ci presenta. Animiamoci dunque a vivere questo tempo pasquale con molto slancio, con molta fedeltà e ancora con umiltà, riconoscendo che l’aiuto del Signore è necessario per noi in ogni singolo istante.
CODICE | 82DHV01360N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 18/04/1982 |
OCCASIONE | Vespro II domenica di Pasqua (in Albis) anno B |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Vivere da risorti |
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