28/11/1982 - Vespro I Domenica Avv

Perché rallegrarci? Perché il Signore è con noi. Le litanie del santo nome di Gesù dicono: “O Gesù, sole di giustizia, abbi pietà di noi”. Ci illumina, è un sole; ci riscalda, quanto calore dal sole! Ci conduce, ci sorveglia. La Scrittura parla sempre di tenebre quando parla di peccato e i Salmi dicono che sono le tenebre dove si rifugiano coloro che commettono le colpe e che non vorrebbe che si sapessero. Il Signore è Sole di santità, perché con la sua grazia ci ha riscattati dalla nostra servitù del peccato, perché col suo calore ha suscitato nel nostro cuore la carità, quella carità che Lui ha posto e che nessun altro ha mai potuto porre o porrà. La vera carità viene solo da Gesù, è l’inventore della carità; nessuno ha potuto fare un amore come ci ha insegnato Lui, né verso Dio, né verso il prossimo. Ecco che si è posto come modello di santità e, agli Ebrei che lo accusavano, dirà pubblicamente, con forza: “Chi di voi mi convincerà di peccato?”. Nessun’ombra di difetto in Lui, nessuna negazione di luce: tutto splendido, tutto grande, tutto magnifico. Ecco perché ci rallegriamo: siamo con Lui e dobbiamo sempre di più sforzarci di stare al Sole; al sole uno trova la propria tranquillità e serenità quando per il freddo, quando lo stato fisico ha bisogno di calore. Ecco cosa dobbiamo fare noi con vero Sole di giustizia che abbiamo nell’Eucarestia. Quando diamo la benedizione solenne, adoperiamo l’ostensorio, l’ostensorio, che è il vaso sacro fatto a forma di sole coi i raggi di metallo intorno: è un simbolo di quello che è nella realtà. È un simbolo e riceviamo la sua grazia, la sua luce ogni volta che ci avviciniamo all’Eucarestia. Andiamo a Lui con molto entusiasmo e con molta fede.