12/02/1978 - Vespro I Domenica Quar

Sant'Ilario d'Enza, 12/02/1978
Catechismo a Vespro

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Abbiamo parlato di Gesù che si è fatto servo, ora dobbiamo parlare della chiesa serva di Cristo e del mondo, cominciando con la parola di san Paolo nella lettera agli Efesini: “Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificata” (Ef 5, 25-26). La chiesa sa di dovere la sua esistenza all’amore di Cristo; se essa esiste, se è quella che è, non dipende da fattori umani, ma dal sacrificio di Cristo: ha dato se stesso per lei; se essa possiede una ricchezza di speranza e di vita le viene dal dono gratuito e incondizionato del suo Signore. Proprio perché sa di dovere tutto questo a Cristo, la chiesa non può intendere la sua vita che come servizio; anzi, servire per lei non è un gesto facoltativo, ma è la struttura stessa della sua esistenza. Esiste per servire; è servizio di Cristo ed è servizio del mondo. Anzitutto allora la chiesa vive per Cristo: amata da Lui vive nell’atteggiamento in cui è vissuta la Madonna, umile serva del Signore; è serva di Cristo che ha dato la sua vita per il mondo e allora la chiesa sa di essere debitrice nei confronti del mondo e della storia. Cristo le ha dato di vivere in modo che possa essere la speranza del mondo. La chiesa vive nel mondo, però non è sottomessa al mondo, è sottomessa a Cristo. La sua esistenza allora consiste nel sottomettere se stessa a Cristo e contemporaneamente nel sottomettere il mondo a Cristo. Il mondo trova il suo significato profondo proprio in questo, che gli ha dato Cristo, in questo, per cui Cristo per il mondo significa vocazione all’amore e al servizio, dare Cristo al mondo come capo, e dare il mondo a Cristo. La sua gioia è che Cristo diventi Signore del mondo. Per questo la chiesa cerca di vivere una fedeltà piena, cerca di essere in piena solidarietà con gli uomini. Nella “Gaudium et spes” del Concilio Vaticano II è scritto: “Le gioie, le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini di oggi trovano un' eco nei discepoli di Cristo; la loro comunità è composta di uomini che guidati dallo Spirito Santo, nel loro pellegrinaggio verso il regno, hanno ricevuto il messaggio di salvezza da proporre a tutti”. La chiesa condivide ogni esperienza degli uomini, si sente vicina a chiunque soffre. Nello stesso tempo la chiesa sa che la sua condivisione con gli uomini sarà tanto più vera e tanto più ricca quanto più essa saprà essere fedele a Cristo. Se gli uomini hanno bisogno della chiesa è solo perché essi hanno bisogno di Cristo. Questa è dunque la dimensione fondamentale del servizio della chiesa: lasciarsi trasformare dall’amore di Cristo per diventare trasformatrice del mondo e della storia. Questo servizio della carità è il servizio della chiesa e in questo dobbiamo sentire veramente la nostra posizione di chiesa, sentire che non siamo per noi stessi, ma siamo per la salvezza del mondo. Quindi la nostra tensione principale non deve essere dentro alla chiesa, ma nell’espansione di chiesa, nell’espansione di Chiesa che evangelizza e che con questo diventa strumento di salvezza.

CODICE 78BBV01340N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 12/02/1978
OCCASIONE Catechismo a Vespro
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Ministerialità
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
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