La sacra liturgia è il culmine della vita della Chiesa, perché, insieme con Gesù, tutta la Chiesa si presenta al Padre e dal Padre ottiene le grazie per tutti gli uomini. La liturgia della lode resta una grande cosa, sempre, in ogni occasione. Non si può fare una migliore vita insieme, una più efficace vita insieme che lodando e benedicendo il Signore insieme a Gesù, mediatore nostro. Certo, oltre a essere culmine, è ancora fonte, cioè è una sorgente che dà innumerevoli aiuti. Chi vive bene la liturgia si distacca dal proprio individualismo esagerato, dalla povertà di una preghiera egoista, da un chiudersi penoso nei propri problemi. Una vera fonte, perché partecipiamo alla lode che la grazia dello Spirito ha suggerito nella Chiesa, perché accogliamo la parola del Signore, e la parola del Signore è vivificante, trasforma l’anima nostra. E raccogliamo ancora le parole dei Padri della Chiesa e dei nostri santi, che sono stati così fedeli a Dio e così ispirati nel loro insegnamento e nelle loro parole. Ecco perché dobbiamo insistere nel saper capire (e tante cose devono essere capite!), nel sapere stimare (e la stima in noi deve sempre più crescere) e amare la liturgia delle ore, perché con questo mezzo siamo veramente in quella lode che è lo scopo stesso della nostra vita, perché noi siamo stati creati per essere a gloria di Dio. Il senso del nostro operare, il senso del nostro gioire, il senso del nostro soffrire sta qui: tutta la nostra vita dev’essere a lode di Dio. E perciò, anche in questa Quaresima, poniamoci con la Madonna ai piedi della croce; sentiamo che dobbiamo fare un cuore solo e un’anima sola con Gesù. Se la Madonna, madre, ha così sofferto, una madre incomparabile, tenerissima, Maria ci insegnerà come essere vera lode di Dio, ci insegnerà a partecipare nella Messa fino in fondo al sacrificio di Gesù. La Vergine madre intende proprio, fino in fondo, il dono della sua maternità. Come è stata madre di Gesù, è ancora madre di ciascuno di noi. Le parole di Gesù sulla croce sono state creative, efficaci, quando ha detto: “Ecco tua madre”. L’ha fatta madre di tutti i credenti, la madre di ognuno di noi. Vogliamola ringraziare e prendere il motivo di tanta e forte perfezione, la perfezione di chi non si accontenta di un posto qualsiasi, ma vuole il suo nella Chiesa, quello che gli ha assegnato la provvidenza di Dio.
CODICE | 85BPV01340N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 24/02/1985 |
OCCASIONE | Vespro I domenica tempo di Quaresima |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Preghiera Liturgica |
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