1 Cor 9, 24-25 C'è un’esortazione in questi Vespri, l’esortazione dell’apostolo che ci dice di correre. La vita spirituale dobbiamo vederla così: non un camminare piano, non un fermarsi davanti agli ostacoli. Correre! La vita spirituale simboleggiata nella corsa è una vita spirituale entusiasmante, magnifica, bellissima. Andare incontro a Dio di corsa. E parlavamo stamattina delle tentazioni e di come superare le tentazioni. Una tentazione non è un peccato; è un invito a peccare. Correre vuol dire disprezzare le tentazioni e superarle con animo molto sereno e molto fiducioso, perché con noi c’è il Signore. E il Signore è tanto buono che ci è vicino strettamente, vicino a noi più di quanto noi non riusciamo a immaginare. Ci comanda, ma ci aiuta. Ci comanda, ma ci capisce. Ci comanda, ma vive il nostro travaglio pienamente. Sa che siamo deboli, che siamo fragili. Il Signore sa tutto questo e non è un padrone duro, un padrone che esige: è un amabilissimo Signore nostro, è un amabilissimo nostro amico. Viviamo allora con gioia la nostra responsabilità. Viviamo con forza e camminiamo, corriamo, nella via del Signore!
CODICE | 87C7V013 |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 08/03/1987 |
OCCASIONE | Vespri, I domenica di Quaresima - anno A |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Vita spirituale come corsa |
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