07/12/1975 - Vespro II Domenica Avv Nov Imm 9

Sant'Ilario d'Enza, 07/12/1975
Catechesi Vespro II Domenica Tempo di Avvento

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Noi abbiamo lo Spirito Santo nell’amore e nella tenerezza del cuore di Gesù. Voi ricordate l’Ultima Cena, quando Gesù dava l’addio ai suoi: era una sera carica di tristezza. E Gesù, dimentico di sé, sempre dimentico di sé, pensa a consolare e dice loro: “È necessario che io vada, anzi, è bene per voi che io me ne vada, perché se io non vado non verrà su di voi lo Spirito Santo” (cfr. Gv 16, 7). E più avanti nel suo discorso: “Ecco io vi manderò lo Spirito di verità, che vi insegnerà tutto. Vi insegnerà ogni verità” (Gv 16, 13). Noi parlavamo di Gesù – Dio; in Lui abita la pienezza della Trinità. Ecco, Gesù è Dio, è la seconda persona della Santissima Trinità; insieme col Padre, Egli ci dona lo Spirito Santo: è il primo dono ai credenti, il giorno della Pentecoste. Perciò, il Sacramento della Cresima che ci pone in una disponibilità totale, che ci arricchisce in modo più completo dei doni dello Spirito Santo, lo chiamiamo il “sacramento della maturità cristiana”, il sacramento cioè dove un’anima acquista le giuste proporzioni, le proporzioni dell’adulto. L’adulto, al contrario del bambino, conosce, sa in pienezza; l’adulto agisce responsabilmente, l’adulto non pensa solo a sé, ma pensa agli altri, si sente corresponsabile della Chiesa. È così: la Cresima ci rende veramente membri perfetti della Chiesa; perfetti, dico, come capacità, non come virtù, perfetti come disponibilità e incarico; spetta ad ognuno aggiungere la propria buona volontà, la propria disponibilità, la propria collaborazione. Il sacramento della Cresima è un sacramento permanente; voi ricordate che imprime nell’anima il carattere. Ecco, vivere la Cresima vuol dire allora continuare coerentemente nella linea che lo Spirito Santo ci ha indicato. Vivere la Cresima vuol dire essere particolarmente docili, seguendo quella consacrazione, vivendo quella consacrazione che è il carattere; consacrazione a Cristo Re e Maestro. Vogliamo perciò spesso meditare sulla nostra Cresima, e meditarla così, vicino alla Beata Vergine. Noi lo sappiamo: quando troviamo lo Spirito Santo, lo troviamo vicino a Maria. Noi sappiamo di Spirito Santo, quando incominciamo a sapere di Maria. Entrato da lei, l’angelo disse: “Lo Spirito Santo discenderà su di te” (Lc 1, 35). Ecco, subito dopo, nella Visitazione, “Fu piena di Spirito Santo”. Ecco, poi sempre qui, ricordate nella presentazione Simeone che è illuminato dallo Spirito Santo. Maria è proprio quella che, Sposa dello Spirito Santo, ci fa entrare nella familiarità dello Spirito Santo, nella docilità allo Spirito Santo. È Maria che ci insegna come dobbiamo praticamente corrispondere. Ecco, l’insegnamento dell’Immacolata Concezione, la purificazione del peccato, per accogliere in noi la profusione di questa mirabile grazia. Furono ripieni dello Spirito Santo gli apostoli nella Pentecoste: ugualmente può essere per noi, se veramente siamo uniti a Maria e ne siamo dei grandi devoti.

CODICE 75N6V01311N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 07/12/1975
OCCASIONE Catechesi Vespro II Domenica Tempo di Avvento
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Nel Cuore di Gesù abita lo Spirito Santo
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
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