04/01/1976 - Vespro II Domenica Natale

Sant'Ilario d'Enza, 04/1/1976
Catechesi Vespro II domenica dopo Natale

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Noi diciamo: “O Cuore di Gesù, in cui il Padre bene si è compiaciuto, abbi pietà di noi”. Contempliamo dunque il Cuore di Gesù come oggetto delle supreme compiacenze del Padre. Il Padre guarda a Gesù come alla sua gioia. È da Gesù che viene la gloria al Padre, che viene l’amore infinito, che viene la propiziazione per tutti i peccati del mondo. Già il profeta Isaia, ricordate, nel capitolo 62, aveva profetizzato in Gesù colui che avrebbe riscosso tutte le delizie del Padre. E quando Gesù compie il primo atto penitenziale pubblico, al Giordano, voi ricordate, capitolo tre di Matteo, ricordate: “Questo è il mio Figlio diletto nel quale mi sono compiaciuto” (Mt 3,17). È la voce del Padre che dà questa testimonianza a tutto l’universo; compiacenza che si ripete ancora nella gloria del Padre, e dalla nube uscì una voce che disse: “Questo è il mio Figlio, il diletto: ascoltatelo” (Mt 17, 5). Gesù stesso sottolineava questo intento preciso della sua vita, quando diceva: “Io non cerco la mia gloria, ma la gloria di colui che mi ha mandato” (cfr. Mt 10,40); “Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato” (Gv 4,34). Dal Cuore di Gesù usciva continuamente questo inno di lode e di amore al Padre; dal Cuore di Gesù si innalzava perennemente la lode: “Ti ringrazio, o Padre, tu sempre mi esaudisci”. Il Cuore di Gesù ha accenti di vero entusiasmo quando parla del Padre. Ed è così che il Padre raccoglie questo inno e lo ricambia come solo Lui sa ricambiare: in una maniera infinita. Del resto è proprio dal Cuore di Gesù, dal sacrificio del Cuore di Gesù, dall’immolazione del Cuore di Gesù che viene cancellato il peccato che è offesa al Padre, che è disobbedienza al Padre, che è odio al Padre. Gesù non ha risparmiato nulla per dare gloria al Padre suo e il Padre lo ha colmato di tutte le sue tenerezze, di tutta la ricchezza della sua vita divina. Egli lo ha costituito il Signore; quando il Padre ha dimostrato di aver accettato il sacrificio del Calvario risuscitando Gesù, ecco, è proprio dopo la sua risurrezione che si applicano a Gesù le parole del Salmo secondo: “Ecco, io ti ho dato in potere tutte le cose, tutte le nazioni: tu sei re” (cfr. Sal 2,7-9). Del resto, lo ricordavamo prima cantando il Salmo 109: è l’oracolo, è la Parola di Dio: “Siedi alla mia destra, finché io non abbia messo tutte le cose a sgabello tuo” (cfr. Sal 109,1). È il dominio supremo, è il porre Gesù veramente così, il principio e la fine di ogni cosa. La compiacenza del Padre si è riversata in Lui come in un torrente, come un torrente rigonfio di tutte le cose più grandi, di tutte le cose che sono veramente in un piano che supera ogni nostro intendimento. Il Padre si è compiaciuto di Gesù, lo ha accolto, ha accolto il suo sacrificio, ha posto, secondo la metafora dei governanti, ecco, l’ha posto alla sua destra, l’ha posto cioè in un possesso pieno e totale. Anche noi ci rallegriamo, perché il Padre ha visto così e ha onorato così il suo Figlio Gesù. E noi che siamo uniti a Lui vogliamo assomigliare a Lui, perché il Padre si compiaccia anche in noi, perché anche noi dopo aver fatto la sua volontà con la stessa perfezione con cui si fa in Cielo possiamo veramente essere onorati, onorati della sua gioia, onorati della sua comunione nella beata eternità. Quindi, non ci spaventino mai le difficoltà, ma siamo sempre perseveranti a imitazione di Gesù; tutto per la gloria di Dio, tutto per la maggior gloria di Dio.

CODICE 76A3V01321N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 04/1/1976
OCCASIONE Catechesi Vespro II domenica dopo Natale
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Litanie Cuore di Gesù
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