Lo abbiamo visto e lo abbiamo toccato: il Verbo della vita, il Verbo eterno di Dio. Abbiamo potuto fare questo, perché Lui è diventato il figlio di Maria Vergine; è nel grembo della Madonna che si è realizzato il grande miracolo dei secoli. Quanta gioia, quanta ricchezza di grazia ci può venire allora dal nostro incontro con Maria Vergine, perché Lei ce lo ha reso visibile, ce lo ha donato. Maria Vergine è veramente il prodigio di Dio, ci ha fatto toccare Dio, ce lo ha fatto essere proprio per noi. È per noi che è vissuto, è per noi che ha operato, è per noi che è morto. Dobbiamo avere molto senso di riconoscenza per Maria Vergine; dobbiamo essere veramente e pienamente devoti di Lei, perché è l’unica che ci può comunicare Gesù, è l’unica che ci può far partecipare alle ricchezze della redenzione. Donandoci Gesù, ci ha donato tutto: ci ha donato la speranza, ci ha donato i beni eterni. Noi potremo essere sempre con Gesù, potremo vivere nell’eternità con Gesù perché la Madonna ce lo ha donato; ce lo ha donato e abbiamo visto la sua umanità e abbiamo sperimentato il suo cuore. Cresca dunque la nostra viva riconoscenza alla Beata Vergine, una viva riconoscenza che tradurremo nella preghiera, una preghiera fatta di contemplazione dell’opera della Madonna e sperimenteremo nell’invocarla, sentiremo la gioia di starle vicino e di ricopiare le sue virtù. Per le sue virtù ha meritato di diventare Madre del Salvatore, per le sue virtù ha meritato di diventare Madre nostra. Riconosciamo tutto questo e diciamo a Lei che vogliamo veramente vivere e piacere sempre a Gesù.
CODICE | 88A2V013 |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 03/01/1988 |
OCCASIONE | Vespro II domenica dopo Natale |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Il figlio della Vergine |
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