20/01/1974 - Vespro II Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 20/01/1974
Catechesi a Vespro

Ascolta l'audio

La nostra riflessione è sulla quarta invocazione: il Cuore di Gesù di infinita maestà, vogliamo questa sera riformare e confrontare la nostra vita su una parola che ha detto il Signore, quando, ve lo ricordate, ha cacciato i profanatori dal tempio. Ha detto: “Andate fuori! Perché sta scritto: il mio tempio è tempio di preghiera, voi l’avete trasformato in una spelonca di ladri” (Gv. 2, 16). Il gesto di Gesù che, fatto un flagello con delle corde, caccia fortemente i venditori e i cambiavalute, ci deve sempre far pensare, quando ricordiamo la costruzione del tempio di Gerusalemme, i mercanti erano in quei grandi cortili, erano sotto quei portici che del resto servivano anche come passeggio. Il Signore vuole che il tempio, per noi la chiesa, sia un luogo di preghiera e di rispetto, sia un luogo dove benediciamo Dio e ci associamo agli angeli in adorazione, perché il nostro rispetto all’Eucaristia, il nostro rispetto alla presenza di Dio, alla presenza del Cristo che è in mezzo a noi, esige un atteggiamento interiore e un atteggiamento esteriore di molta responsabilità. Vogliamo allora riflettere su tre cose. La prima: la nostra posizione nella liturgia, nel cuore della messa, ricordiamo l’adorazione degli angeli e ci uniamo a loro. Nella liturgia tutto il popolo cristiano esercita il suo sacerdozio, è un popolo sacerdotale. La liturgia non è celebrata solo dal capo dell’assemblea, dal sacerdote che presiede; tutta l’assemblea è in posizione sacerdotale, quindi a tutta l’assemblea spetta la lode, l’adorazione e i gesti e le posizioni che esprimono collegialmente i sentimenti suggeriti. Se ci alziamo in piedi insieme, insieme esprimiamo la nostra prontezza. Se ci poniamo in ginocchio insieme esprimiamo il nostro profondo senso di adorazione, e così via, ogni atteggiamento liturgico ha il suo significato. È evidente allora che nella liturgia ci deve essere l’unanimità, ci deve essere il rispetto, ci deve essere l’espressione profonda di religiosità. Tanto più, lo sappiamo, che non rappresentiamo solo noi stessi, ma rappresentiamo la chiesa, ma rappresentiamo il mondo. Ecco perché è una mancanza al senso di rispetto, di adorazione, il non responsabilizzarsi nella liturgia, l’agire così, per proprio conto, il non procedere col senso della rappresentatività, col senso vero dell’assemblea. Ed è dunque su questo che noi dobbiamo prima di tutto insistere. La liturgia deve essere fatta con vero senso di fede, non si può essere nella liturgia e tenersi quasi fuori, guardando gli altri. Il secondo motivo su cui dobbiamo riflettere è poi il nostro atteggiamento privato, quando veniamo in chiesa: le nostre genuflessioni, il nostro senso di fede che si esprime nel silenzio, che si esprime nella delicatezza, che si esprime comunque in tutte le nostre particolari azioni, e, anche quando in chiesa dobbiamo fare dei servizi, non è per questo che dobbiamo perdere il senso di rispetto, sia che dobbiamo pulire, mettere a posto i fiori, sia che dobbiamo fare le prove di canto, eccetera... Senso di rispetto: non è luogo di chiacchiere, non è un posto qualsiasi che solo in determinate circostanze diventa sacro: è sempre sacro. Un terzo aspetto che si pone alla nostra considerazione, è nell’ordine del tabernacolo che noi dobbiamo venerare e dobbiamo sempre tenere al centro. La nostra preghiera davanti al tabernacolo. Come deve essere da noi apprezzata, come deve essere da noi svolta in senso vero di adorazione, come ci dobbiamo unire a Gesù nella lode incessante che Lui dà al Padre suo! Guardiamo allora che cosa ci resta da fare di meglio e cerchiamo sempre di essere ben attenti e ben premurosi, perché il suo tempio è tempio di orazione e si applica alla chiesa ciò che diceva Giacobbe del luogo dove aveva avuto la visione “com’è terribile questo luogo: qui è la casa di Dio”(Gen 28,17).

CODICE 74ALV01331N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 20/01/1974
OCCASIONE Catechesi a Vespro
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Di maestà infinita
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS