15/01/1984 - Vespro II Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 15/01/1984
Vespro II domenica Tempo Ordinario

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Siamo chiamati dall’Apostolo a rendere sempre grazie a Dio. Penso che sia proprio uno dei motivi più grandi questo possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo. Perché, il fondamento del discorso liturgico è proprio nella presenza di Cristo nella Chiesa. Cristo è veramente presente! L’uomo che non ha fede se ne dimentica; dico che non ha una fede viva: se ne dimentica e fa tutto come tutto fosse in una realtà umana, solo quello che si vede e solo quello che si tocca. Ma, per nostra consolazione, abbiamo la sua assicurazione, Lui ce l’ha garantito: “Io sono con voi fino alla fine dei secoli” (Mt 28, 20); sono con voi. Lo sappiamo che tutto quello quindi che si svolge nella Chiesa si svolge perché Lui è l’anima, perché Lui dà il senso. Nel sacerdote c’è Lui e il sacerdote è un povero uomo, ma c’è Lui; nella sua parola, che viene proclamata, c’è Lui; sotto le specie Eucaristiche c’è Lui con la sua divinità, col suo corpo e il suo sangue; nei Sacramenti c’è Lui, ma sempre, Lui! Lui perciò che è con noi per associarsi al suo sacerdozio, per farci pregare con Lui. E la nostra preghiera vale solo così: se è con Lui, se è con Lui. La Liturgia è un pregare tutti insieme con Lui. Oh, la gioia di sapere questa presenza! La forza che viene da questa presenza! La dignità della preghiera, un valore meraviglioso! C’è Lui! La Liturgia è grande per questo: perché c’è Lui. E, quando noi trascurassimo l’azione liturgica, trascureremmo quindi un tesoro meraviglioso di gioia e di forza. Noi sappiamo che su questo è necessario meditare, è necessario insistere nell’invocazione dello Spirito Santo, perché, dicevo, è facile minimizzare e dimenticarsi. È facile ridurre l’azione cristiana a una azione individualista, a un’azione che interessa solo te, che si basa solo su di te. E del resto, ce ne accorgiamo: di gente che dice di credere e non viene alla Messa, alla Liturgia, di gente che dice che crede e viene in Chiesa durante la Liturgia, accende una candela e se ne va. La fede vera è fede-sicurezza della sua presenza. E quindi su questo vorrei che insistessimo: è preziosa la preghiera con Lui, è preziosa l’offerta con Lui, è prezioso unirsi al suo sacerdozio, perché ci è stato dato un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù. È un’illusione che la nostra voce possa arrivare fino a Dio, possa trapassare i cieli se non c’è Cristo: è solo con Cristo, è solo in Lui e con la sua Chiesa che si realizza il trionfo vero, il trionfo sul male, il trionfo sulla nostra mediocrità e la nostra negligenza. Vogliamo quindi stasera rendere sempre grazie a Dio per il possesso della gloria del Signore Gesù.

CODICE 84AEV01331N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 15/01/1984
OCCASIONE Vespro II domenica Tempo Ordinario
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Preghiera liturgica
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

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